Denni è un ragazzino intelligente e solare, per quanto possa esserlo un bambino che vede continuamente la madre massacrata di botte dal padre. E infatti ha i suoi momenti oscuri, cupi, tristi. E in uno di questi momenti riesce a chiedere aiuto, ma lo fa a modo suo. C’è un tizio ne quartiere che si fa chiamare Super Killer: chi meglio di lui potrebbe risolvere la situazione, eliminando suo padre? Soluzione un po’ drastica, certo, solo che il tizio non ha mai ammazzato nessuno, non ha un soldo e vede in Denni la sua ancora di salvezza, proprio come Denny la vede in lui. E lui lo chiamano il Secco. lo e il Secco è l’opera prima di Gianluca Santoni che l’ha scritta nel 2017 vincendo il Premio Solinas come miglior soggetto, con la sceneggiatrice Michela Straniero, e che arriva al cinema giovedì 23 maggio.
Il film, che ha vinto due premi al Riviera International Film Festival 2024, unico film italiano in concorso, come Miglior Sceneggiatura e l’Audience Casa della Salute Award, ha avuto un grande successo lo scorso ottobre anche ad Alice nella Città dove abbiamo incontrato i protagonisti: Andrea Lattanzi che è il Secco, il piccolo Francesco Lombardo che interpreta Denni, Barbara Ronchi e Andrea Sartoretti che danno vita ai suoi genitori e Swamy Rotolo che è Marta, la ex non tanto ex del Secco.
Io e il Secco è un film toccante, sicuramente divertente, che guarda alla violenza sulle donne con gli occhi di un bambino, per poi portarla ad altezza adulto. L’incontro a dir poco surreale tra Denni e il Secco è solo l’incipit di un viaggio in comune che per entrambi si divide tra tragedia e commedia, e tra fantasia e realtà, laddove la prima è necessaria per sopportare e sopravvivvere alla seconda. Entrambi con problemi familiari, uniranno le loro forze e le loro debolezze per rispondere alle mille domande della vita e comprendere quella sorta di mistero che unisce quanto separa padri e figli.
“Il Secco e Denni sono come due fratelli che hanno rifiutato il modello paterno, e ora sono persi, inconsapevolmente alla ricerca di un nuovo modo di essere uomini – spiega il regista – I due protagonisti sono una coppia che ha a che fare con un ventaglio di emozioni ricco di sfumature. Sono due personaggi molto diversi, ma le caratteristiche di uno riecheggiano nell’altro. Con loro ho voluto recuperare la grande capacità del cinema italiano di raccontare il dramma anche attraverso l’ironia, ma con uno sguardo attuale e personale. Ho voluto raccontare la rabbia di chi è imprigionato in certe condizioni, e la tenerezza, che nonostante tutto sopravvive. Per dar vita al Secco ho pensato ad Andrea Lattanzi perché è un attore capace di accedere sia a toni seri che leggeri, avvicinando il personaggio a se stesso per viverlo quasi senza alcun filtro. Il piccolo Francesco che interpreta Denni è stato invece il frutto di una lunga ricerca, quello che mi ha convinto è stata la potenza del suo sguardo capace di essere adulto e bambino, dolce e arrabbiato. L’amicizia nata tra Andrea e Francesco è stata determinante per raccontare il calore e l’empatia. Portando lo spettatore ad altezza di bambino, abbiamo trattato il tema della violenza senza fare sconti, ma evitando uno sguardo morboso o retorico. In questo film la violenza domestica non viene mai mostrata, eppure la sua presenza è chiara per noi spettatori, come lo è per il piccolo protagonista. E proprio come lui vorremmo fare qualcosa per fermarla, ma ci sentiamo piccoli e deboli. Guardare il mondo con gli occhi di Denni per me vuol dire non banalizzare, ma riconoscere ai bambini una complessità di pensiero. Assieme a lui scopriamo come la violenza possa essere la più terribile delle eredità, ma evitarla è possibile e necessario“.
La colonna sonora è firmata da Davide Pavanello, in arte Dade, al suo esordio come musicista per un film, e include anche Sere Nere di Tiziano Ferro in versione Santi Francesi. Le nostre videointerviste a Andrea Lattanzi, Francesco Lombardo, Barbara Ronchi, Andrea Sartoretti e Swamy Rotolo: