Due ragazzi di provincia senza troppi sogni né progetti, cui la vita offre l’occasione di andare sotto la superficie, di approfondire la vita stessa e la realtà, affrontando anche la morte. E quando tornano a casa, nulla, immaginiamo, sarà più come prima. Animali randagi arriva al cinema giovedì 27 giugno con la storia di Toni e Luca interpretati da Giacomo Ferrara e Andrea Lattanzi diretti da Maria Tilli, due autisti soccorritori che si annoiano a morte e cercano qualche brivido in un assortimento decisamente vario di stupefacenti e droga.
Poi, l’occasione: un viaggio lungo, fino in Serbia, un lavoro ben pagato per portare un uomo malato a casa. Solo questo devono sapere, ma Luca sa bene di che si tratta e quando lo scopre anche Toni, esplode il dilemma, e dramma, morale. Il tema del film tuttavia non tematico, come tiene a precisare la regista, è serio e importante: la morte, che ci appartiene come la vita e che forse dovremmo avere la libertà e il diritto di gestire come la vita stessa.
La storia però non pende da nessuna parte, né da quella della comprensione e del libero arbitrio, né verso quella del peccato e del reato. Il racconto è corale e ognuno la pensa in modo differente, come probabilmente il pubblico che vedrà il film e che da qualche parte ci ritroverà il suo punto di vista. Un film che non pretende di spingere opinioni, non insiste sul dolore cercando di generare pietà, non gudica né i personaggi, né i loro pensieri, tanto meno le loro azioni, eppure ne parla di quella gestione complicata di ciò che è nostro e di come le decisioni altrui possano scatenare reazioni di sdegno, paura, rimorso.
Animali randagi è però soprattutto un film sull’amore, come quello ritrovato grazie al dolore: quello di una figlia (Agnese Claisse) verso un padre troppo duro a cui, tuttavia, si sente riconoscente. E sullo stare o non stare bene dove si sta, ed esserne consapevoli: “i randagi girano e si spostano, non si abituano a niente – dice Emir interpretato da Ivan Franek ai due ragazzi – voi siete due animali domestici, state bene dove state e non ci fate neanche caso…”. La nostra videointervista a Giacomo Ferrara, Andrea Lattanzi e Maria Tilli: