Il Robot selvaggio con le voci di Esther Elisha e Alessandro Roja, videointervista

di Patrizia Simonetti

Un robot e una volpe. Non avrebbero nulla in comune se non la necessità di sopravvivere su un’isola dove l’unità Roz 7134 è naufragata e Fink, la volpe, è nata e cresciuta.  Eppure tra loro nascerà qualcosa che sembrerebbe impossibile chiamare amicizia, e invece sarà proprio quella la definizione più calzante per un legame che li cambierà entrambi. Arriva al cinema Il Robot selvaggio, atteso adattamento per il grande schermo firmato DreamWorks Animation, del pluripremiato bestseller di Peter Brown, scritto e diretto da Chris Sanders e con le voci italiane di Esther Elisha e Alessandro Roja. 

Esther Elisha, alla sua seconda esperienza di doppiaggio dopo aver dato voce a Alisha Hawthorne in Lightyear La vera storia di Buzz, è bravissima a far parlare Roz, doppiata in originale dal Premio Oscar Lupita Nyong’o, con quel tono monotono e un po’ meccanico dei robot che via via si fa meno freddo e più morbido; così come se la cava alla grande l’esordiente al leggìo Alessandro Roja per la voce di Fink, doppiato nella lingua originale da Pedro Pascal.

Come nel romanzo illustrato per ragazzi pubblicato per la prima volta nel 2016, Roz è programmata per assolvere e portare a termine compiti assegnati dai suoi proprietari, solo che sull’isola non c’è traccia di esseri umani, tanto meno dei suoi acquirenti. Anche Fink in qualche modo è programmato dalla natura a procacciarsi il cibo senza farsi troppi scrupoli, sia pure si tratti di un uovo di oca con dentro un cucciolo che sta per uscire. Ma quell’uovo di oca è speciale, è il compito che si è autoassegnata Roz: far nascere l’orfanella piumata e crescerla, come fosse sua figlia.

L’istinto materno nasce inspiegabilmente in lei, così come il sentimento dell’amicizia in lui. Entrambi cambiano: Roz amerà il suo nuovo ruolo di madre amorevole e protettiva di Beccolustro, una sorta di brutto anatroccolo bullizzato per le sue dimensioni più piccole rispetto ai suoi simili, imparando che si può ascoltare anche con il cuore, e Fink le sarà sempre accanto. Insieme si prenderanno cura anche degli altri animali, salvando tutti loro e la loro isola da una tecnologia sbagliata e da una vita finta e senza sorprese.

Il Robot selvaggio, al cinema dal 10 ottobre con anteprime il 29 settembre e il 6 ottobre, è un film che diverte e tocca il cuore: ci porta su una strada che va verso un mondo ad oggi utopico dove tecnologia e natura, calcolo e pensiero, mondo meccanico e mondo animale non solo possono convivere in pace, ma insieme, donandosi reciprocamente ciò che di buono e di utile portano con sé. Forte è il senso della connessione, l’uno verso l’altro e ognuno verso sé stesso, dell’elogio della vita, quella vera fatta anche di rischi e battaglie da vincere, e della meraviglia del mondo animale e della natura, che non smetterà mai di sorprenderci.

Con la sua storia delicata e al tempo stesso potente, la scenografia animata da perdercisi dentro e una visione a tutto tondo dei personaggi, Il Robot selvaggio ci lascia con una bella sensazione, come quando mangi qualcosa di delizioso e ti resta il suo buon sapore in bocca, con un sorriso inconsapevole che non ti rendi neanche conto di mostrare, e con l’assurda convinzione che un robot possa davvero insegnare a volare a una papera e una volpe essere una grande amica e un buon mentore per entrambi. Ne abbiamo parlato con le due voci italiane del film, ecco la nostra videointervista a Esther Elisha e Alessandro Roja: