Domenico Modugno L’italiano che incantò il mondo, la storia di Mister Volare come artista e come uomo

di Patrizia Simonetti

Nel trentennale della scomparsa, Rai 1 rende omaggio a Domenico Modugno: mercoledì 27 novembre trasmette in prima serata Domenico Modugno. L’Italiano che incantò il mondo, documentario che con testimonianze e filmati di archivio, ripercorre la vita e la carriera di questo straordinario artista che ha segnato la storia del nostro Paese. Ideato, scritto e diretto dalla giornalista, regista e produttrice cinematografica spagnola Maite Carpio, regala al pubblico un ritratto personale e storico dell’uomo e dell’artista: dagli anni a Polignano a mare, passando per il trasferimento a Roma, il provino al Centro Sperimentale, le vittorie al Festival di Sanremo, l’amore per sua moglie fino agli ultimi anni di vita.

Il documentario riporta dunque sullo schermo le mille sfumature dell’anima musicale di Modugno attraverso le canzoni Nel blu dipinto di blu, Meraviglioso, La lontananza, Amara Terra Mia e attraverso le parole e i ricordi, tra gli altri, di Adriano Aragozzini, Enrica Bonaccorti, Massimo Modugno, Liana Orfei, Giuliano Sangiorgi e Marinella Venegoni. Una preziosa collaborazione è stata quella con l’archivio fotografico Farabola che conserva una vasta collezione di scatti di Domenico Modugno, alcuni dei quali inediti. Ma oltre all’artista, racconta anche l’uomo. Un uomo che non si fermò mai e continuò a scrivere, comporre e cantare anche dopo l’ictus e la malattia nel 1984. Indimenticabile anche il suo impegno politico con il partito radicale a favore dei diritti dei disabili e per l’ambiente. Con Domenico Modugno. L’italiano che incantò il mondo per la prima volta si ripercorre tutta la sua vita e la continua lotta per non essere solo Mister Volare.

Il 6 agosto 1994 finiva la vita avventurosa di un ragazzo intraprendente che dal sud scappò al nord in cerca di fortuna e arrivò più lontano di quanto avesse mai immaginato. Voleva fare l’attore e invece… Domenico Modugno ha rivoluzionato la canzone italiana. Ed era il 1958 quando una canzone scritta da un paroliere alle prime armi in collaborazione con un giovane artista in ascesa, trionfò al Festival di Sanremo. I due erano Franco Migliacci e Domenico Modugno e la canzone era Nel blu dipinto di blu. Inconsapevolmente, quel brano portò la musica italiana oltre il vincolo del belcanto e Domenico si trovò catapultato nello stardom americano, vendendo oltre 22 milioni di copie nel mondo e vincendo due Grammy. Modugno e la sua Volare esprimevano una nuova promessa di benessere e felicità e con questa canzone iniziò a cambiare la percezione dell’Italia nel mondo.

A lui dobbiamo la nascita della canzone d’autore, ma il mondo del cantautorato, da lui fondato, è stato forse poco generoso. La sua carriera, come la sua vita, furono un susseguirsi di sfide, cadute e rinascite, soprattutto nel ventennio tra i ‘60 e i ’70 quando il mondo fu travolto da grandi cambiamenti culturali e sociali così come i gusti del pubblico. “Trent’anni fa ci lasciava Domenico Modugno, la prima star italiana del dopoguerra, l’eroe musicale che ha incantato il mondo strappando la canzone italiana dal provincialismo – commenta Maite Carpio – La sua musica è immortale, ma della sua vita si ricorda ancora troppo poco. Da qui è nata l’esigenza di fare un lavoro che raccontasse, per la prima volta, la storia di Modugno in maniera esaustiva. Sarebbe stato ingiusto limitarsi a parlare dei suoi intramontabili successi, perché la sua vita è stata un susseguirsi di cadute da cui ha sempre lottato per rialzarsi e il suo valore è stato anche nell’impronta politica e sociale verso i più fragili.

Sono convinta che il valore artistico non sia scisso da quello privato e in questo omaggio, ho cercato di fare un’operazione di recupero della memoria culturale italiana. Per questo ho fatto anche un lavoro di ricerca su un vasto numero di archivi, con l’idea di ricostruire la sua vita facendo parlare soprattutto lui. Ho voluto metterlo al centro del racconto, attraverso le interviste che negli anni ha rilasciato, oltre che alle tante esibizioni fatte ovunque nel mondo. Tra i tanti materiali montati nel film ce ne sono alcuni pressoché inediti, come il suo provino di ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia all’inizio degli anni ’50, così come un raro video del concerto del 1989 che Modugno tenne ad Agrigento per i malati psichiatrici, conservato nell’archivio di TeleAcras, storica emittente locale. Per non parlare di alcune foto, rare e preziose, conservate nell’archivio fotografico Farabola, una tra le più importanti banche dati della memoria artistica italiana”.

Domenico Modugno. L’italiano che incantò il mondo è prodotto dalla stessa Maite Carpio, Alberto Meroni ed è una produzione originale Garbo Produzioni Srl e INMAGINE, in co-produzione con RSI – Radiotelevisione Svizzera in collaborazione con RAI Documentari.