Leopardi, il ritratto inedito di Sergio Rubini del Poeta dell’infinito con Leonardo Maltese, Cristiano Caccamo, Giusy Buscemi, Alessio Boni. Videointerviste

di Patrizia Simonetti

Volevo raccontare un Leopardi diverso ad una platea vasta, come quella televisiva…” Così Sergio Rubini ci parla del suo esordio alla regia in una serie TV, Leopardi Il poeta dell’infinito, un racconto appassionato in due parti in onda martedì 7 e mercoledì 8 gennaio su Rai1.

Quello che ci racconta Rubini è difatti un Leopardi moderno e rivoluzionario, sebbene ben incastonato nella sua epoca, afflitto da pene d’amore e da intolleranza politica, da genitori bigotti e carcerieri e da un’innata genialità, probabilmente esplosa dilagante proprio come reazione a una famiglia opprimente e all’incomprensione da parte dei suoi contemporanei. Lontano, lontanissimo quindi dal ragazzo gobbo e cupo piegato sui suoi scritti malinconici e pessimisti studiato a scuola.

Più che la morfologia del suo corpo ci interessava la morfologia del suo pensiero – ci rivela ancora Sergio Rubini nella nostra videointervista – Leopardi nutriva un grande sospetto, agli albori della rivoluzione industriale, nei confronti della ‘società delle macchine’ così come oggi temiamo che la tecnologia rischi di sopraffarci; aveva un sospetto nei confronti della politica che si occupava di masse felici e non di individui felici, e pensiamo oggi al transumanesimo con cui Musk vuole trasformarci tutti quanti in algoritmi. Il pensiero di Leopardi è assolutamente attuale oggi e va divulgato oggi”.

Il racconto di Leopardi Il poeta dell’infinito si snoda attraverso quello del suo amico Antonio Ranieri al parroco Don Carmine che si rifiuta di seppellire un senzadio in chiesa, in un periodo peraltro dove a Napoli, dove Leopardi è morto il 14 giugno 1837, c’era il colera e le sue vittime venivano sepolte in fosse comuni. Ranieri rivela dunque al prete quanto invece Giacomo fosse stato vicino a Dio, quanto nella sua breve vita avesse sofferto, quanto avesse amato, non corrisposto, l’amore stesso, incarnato dalla bella e colta contessa Fanny Targioni Tozzetti. E, così come lo racconta al pubblico, rivela anche un giovane Leopardi scosso dai primi sussulti passionali, animato dall’amore per la scrittura attraverso la quale dire la sua e spronare la gente al pensiero critico, e dall’entusiasmo dell’amicizia vissuta anche in allegra goliardia.

In Leopardi Il poeta dell’infinito Sergio Rubini si avvale di un cast prezioso, a cominciare da Leonardo Maltese nel ruolo di Giacomo Leopardi, da bambino interpretato da Ettore Cardinali, e da Alessio Boni e Valentina Cervi in quelli del Conte Monaldo e di Adelaide Antici, genitori di Giacomo; Cristiano Caccamo è il suo amico Antonio Ranieri, Giusy Buscemi l’amata Fanny, Alessandro Preziosi è Don Carmine, Fausto Russo Alesi l’amico e mentore Pietro Giordani, Emma Fasano è l’amica Marianna, Roberta Lista è Paolina Ranieri, sorella di Antonio e amica complice di Giacomo, Maria Vittoria Dallasta è Paolina Leopardi, sorella del poeta. Le nostre videointerviste: