Come rivisitare e attualizzare l’opera letteraria italiana più classica che ci sia, quella che magari a scuola fa storcere il naso ai ragazzi che devono studiarla, quella di “questo matrimonio non s’ha da fare”, quella che racconta di due ragazzi innamorati, di un uomo potente che ciò che vuole prende, della peste, di una monaca di Monza, a cominciare da “quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”, ovvero il romanzo storico di Alessandro Manzoni. Riparte in tour da stasera, venerdì 2 ottobre, dal Teatro degli Arcimboldi di Milano in occasione di Expo 2015 I Promessi Sposi – Opera Moderna, con la regia di Michele Guardì, le musiche di Pippo Flora e per la prima volta le coreografie spettacolari di Luciano Cannito. Sul palco 20 ballerini e 13 interpreti: Graziano Galatone è Renzo, Noemi Smorra Lucia, Giò di Tonno è Don Rodirigo, Vittorio Matteucci è l’Innominato e Christian Gravina è sia Fra Cristoforo che il Cardinale Borromeo. “Milano, nell’ottica del Manzoni – dice Guardì – rappresenta ciò che la grande città negli anni a venire avrebbe significato per i suoi protagonisti: la speranza. Per questo abbiamo deciso di ripartire con la tournée proprio da qui, da una Milano che si fa epicentro della riflessione internazionale sui grandi temi dell’umanità”.
177