Capita che fai un colpo da 15 milioni di Euro ma le cose vanno storte. Drammaticamente storte se qualcuno della banda, che si chiama Pink Panther, preso dal panico e inseguito dalla polizia, si gira e spara a caso colpendo una bambina di sei anni che se ne sta tranquilla sul sedile posteriore di una macchina lì vicino. E allora quei diamanti che qualcuno ha il coraggio di nascondere strizzandoli sottovuoto nella plastica e buttandoli giù come un pacchetto intero di caramelle legato con un filo a un dente che levi e metti, non li vuole più nessuno. E andare da Marsiglia per tutta Europa alla ricerca di chi se li piglia nonostante la bambina morta che ha montato il caso e accanito la caccia, pure a un prezzo stracciato, scoprendo loschi legami e strane alleanze tra gangsters e banchieri, entrambi senza scrupoli, diventa più pericoloso del colpo stesso. Se poi aggiungi un perfido assicuratore inglese che incarica una sua fedelissima di recuperarli a tutti i costi, anche se significa andare fino a Belgrado dove lei non ha certo bei ricordi, e pure un ufficiale di polizia franco-algerino che li cerca disperatamente ma per altri motivi, la faccenda si complica un bel po’.
Tutto ciò lo racconta The last Panthers, la nuova serie targata Sky Uk e Canal+ in sei puntate presentata in anteprima al Roma Fiction Fest e da venerdì 13 novembre alle 21.10 su Sky Atlantic HD e in contemporanea nel Regno Unito, in Irlanda, in Germania e in Austria. A crearla Jerome Pierrat, giornalista e criminologo francese, assieme a Jack Thorne, pluripremiato sceneggiatore inglese, a dirigerla Johan Renck, fotografo e regista svedese, già visto all’opera in alcuni episodi di Breaking Bad e The Walking Dead.
Anche il cast spazia per l’Europa con gli inglesi Samantha Morton, candidata per due volte all’Oscar e vincitrice di un Bafta, e John Hurt, vincitore di un Golden Globe per Midnight Express; il francese Tahar Rahim, vincitore di due Cesar, e il croato Goran Bogdan nel ruolo di Milan, l’ultimo dei Panthers, ideatore del colpo audace quanto sfortunato. E poi la chicca, che sta nella sigla: si intitola Blackstar ed è firmata da David Bowie: