A 16 anni se non riesci a fare l’amore con una ragazza, che è pure la tua migliore amica, ti preoccupi e il perché te lo chiedi. La risposta magari non te la dai subito, però dentro di te già la conosci e quando decidi di farla sapere anche agli altri, alla tua famiglia e ai tuoi amici, qualche problema potresti averlo. Così Rocco quando capisce di essere gay decide di non tenerlo nascosto più di tanto e di affrontare le preoccupazioni e l’iniziale negazione di una mamma comunque moderna e di mente aperta che fa la giornalista e di un padre psicanalista che ama tanto le donne che, seppure separati, mantengono rapporti civili preoccupandosi entrambi del ragazzo, anche se ognuno a modo suo. Ad aiutare Rocco ci si metterà il concerto del suo cantante preferito, gay dichiarato, ad incoraggiarlo l’amica Maria, con un po’ di ritardo arriverà anche l’amico Mauri che inizialmente la prende male, mentre la nonna che dire fascista è dire poco, ma è pure stravagante e comica, sarà quella che accetterà la cosa con meno titubanze di tutti. Ecco come toccare un tema importante in modo lieve. Lo ha fatto Veronica Pivetti nel film che segna il suo debutto alla regia: Né Giulietta né Romeo, scritto con Giovanna Gra, da giovedì 19 novembre al cinema con Microcinema, con la stessa Pivetti che fa Olga, la mamma di Rocco, Pia Engleberth che è nonna Amanda, Corrado Invernizzi ovvero papà Manuele e i bravissimi e giovanissimi Andrea Amato (Rocco), Carolina Pavone (Maria) e Francesco De Miranda (Mauri), tanto che Amnesty International Italia ha voluto patrocinarlo e ha pure consegnato un premio a Veronica Pivetti che abbiamo subito videointervistato:
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