“EVVIVA! Il viaggio continua, sempre insieme” twitta oggi Annalisa appresa la notizia che anche lei sarà tra i big al Festival di Sanremo 2016, ma intanto dalla musica passa al cinema e da stasera anche alla TV. Del resto da lì era partita, da Amici per la precisione, ma come concorrente per poi lanciarsi nel mondo discografico, mica come conduttrice. E poi magari l’avremmo immaginata più in una fiction o a presentare un talent show visto che poi è da lì che arriva Annalisa Scarrone detta Nali, invece eccola a portarci niente meno che al Cern di Ginevra, già, proprio nel più grande laboratorio di fisica delle particelle del mondo, perché lei è laureata in fisica. Decisione lungimirante visto che a guidarla nel cammino universitario era stata anche l’idea che a qualcosa poteva sempre servire, visto mai che con il canto non ce l’avesse fatta. E infatti, nonostante sia riuscita anche in quello – Splende il suo ultimo album uscito il 12 febbraio scorso – e alla musica abbia aggiunto il debutto sul grande schermo in Babbo Natale non viene da Nord di e con Maurizio Casagrande in sala dal 26 novembre, eccola su Italia1 da stasera, domenica 13 dicembre in seconda serata con Tutta colpa di Einstein. Quelli del Cern, una Produzione DueB di Luna Berlusconi che parla di “esperimento pop”, con la regia di Andrea Bettinelli che è anche autore assieme ad Alessandra Torre.
Una sorta di diario di bordo in tre puntate: nella prima, una specie di introduzione al tema, parte in macchina da Torino (anche se lei è di Savona) e arriva a Ginevra ad incontrare gli studenti e i giovani scienziati del Cern; nella seconda entra più nel merito, per dirla tutta va fino al celebre tunnel circolare di 27 chilometri dove succedono cose folli, che poi è quello dove nel 2010 sono stati sparati i fasci di protoni ad alta velocità permettendo di individuare il Bosone di Higgs detto la particella di Dio, entrando persino all’interno dell’acceleratore grazie, si fa per dire, a un guasto momentaneo visto che quando è in attività è decisamente meglio non avvicinarsi; nella terza infine tiene una specie di lezione per illustrare come la fisica c’entri anche con il mondo della musica e del pop, del resto la stessa Fabiola Gianotti, direttore generale del Cern, ha detto che “il fisico e l’artista in fondo hanno la stessa creatività e devono essere in grado di immaginare”.
E Annalisa conferma: “ho scoperto con grande gioia che al Cern è pieno di artisti e musicisti come me, gente con la mente aperta che ha voglia di guardare oltre, e mi è piaciuto molto poter mettere l’accento sulla creatività dello scienziato che non è certo un individuo noioso, ma qualcuno che deve immaginare nella sua testa qualcosa che non c’è ancora. Ho incontrato persino alcuni miei ex compagni di università. Per me fare fisica era una cosa da aggiungere al mio bagaglio e al mio percorso musicale – racconta ancora Annalisa – e poi come persona curiosa ho sempre desiderato fare qualcosa che mi permettesse di creare, sperimentare e immaginare. Quando mi è stato offerto questo programma non ho avuto alcun dubbio a dire subito di sì perché era la cosa giusta per me e non è che le cose giuste capitino spesso”. Più che una conduttrice vera e propria però preferisce definirsi “una traghettatrice tra una persona e l’altra che si raccontano – dice – come il capo dell’esperimento CRS e quello del test rivale ATLAS, ho fatto anche un’intervista in barca a vela con il terrore di finire in acqua. Ho scoperto persone interessanti con le quali ho parlato di cose interessanti, in modo semplice e comprensibile a tutti, bisognerebbe occuparsi di più del Cern e di chi vi fa succedere le cose, anche dei tanti ragazzi italiani giovanissimi che ci lavorano”. E da Ginevra a Sanremo con Il diluvio universale…