Quo Vado? Checco Zalone tra il posto fisso e l’amore. La nostra videointervista

di Patrizia Simonetti

Che ci fa un impiegato dell’ufficio provinciale caccia e pesca con ambitissimo posto fisso in mezzo a una tribù africana a raccontare la sua vita? Per scoprirlo bisogna vedere Quo Vado? il nuovo e super atteso film di Checco Zalone distribuito da Medusa in più di 1300 sale da venerdì 1 gennaio, proprio dalla mezzanotte a dire il vero, semmai qualcuno volesse passare il capodanno in sala con lui, da lui interpretato e pure scritto con il regista Gennaro Nunziante, a dipingere assieme un affresco, seppur lieve, di un’Italia attaccata ancora ai suoi vecchi valori, leggi vizi, quelli della Prima Repubblica canticchiata dallo stesso Zalone, e con un pizzico di trash classico, come il ritorno di Al Bano e Romina al Festival di Sanremo, unico “evento” capace di riaccendere la nostalgia del proprio paese all’impiegato lontano che lo vede in TV. Riuscirà l’uomo d’oro del cinema italiano a battere il suo stesso record del 2013 quando con Sole a catinelle ha registrato l’incasso più alto della storia per un film italiano pari ad oltre 52 milioni di Euro?

Quo Vado?, prodotto da Taodue, promette bene: divertente senza mai essere volgare, ironico, intelligente, attuale, fresco e non troppo lungo, per cui i requisiti ci sono tutti, compreso il cast azzeccato che va da Eleonora Giovanardi a Sonia Bergamasco, da Maurizio Micheli a Ludovica Modugno, da Ninni Bruschetta a Paolo Pierobon con la ciliegina sulla torta della partecipazione straordinaria di Lino Banfi nel ruolo del senatore Binetto, una sorta di psicologo del lavoro per Checco Zalone, che si chiama così anche nel film, un ragazzone che vive ancora con i genitori servito e riverito dalla madre, che è fidanzato ma non si sposa mai tanto lei non lo molla finché lui ha il suo posto fisso, e che, diciamo pure la verità, in ufficio non si ammazza proprio di fatica. Però con la riforma della pubblica amministrazione e il taglio delle province, il suo ufficio viene smantellato e lui è l’unico impiegato che non ha i requisiti per essere, per così dire, riciclato. Parte così il braccio di ferro tra lui e e la dottoressa Sironi che continua a offrirgli soldi affinché si dimetta e a spedirlo nei luoghi più assurdi e lontani, in Italia e nel mondo, per tentare di stremarlo e indurlo a firmare le dimissioni. Ma lui niente, incoraggiato ed esortato da Binetto, tiene duro e non si lascia intimidire da nulla. O quasi. Neanche dal Polo Nord dove viene affiancato a una ricercatrice bella e brava che studia il surriscaldamento del pianeta e la conseguente estinzione di molte specie di animali e che cercando di salvare il mondo, salverà la vita di Checco. Ne abbiamo parlato con Checco Zalone nella nostra videointervista