Con The Voice torna “il programma che ha ringiovanito la rete” dice orgoglioso il direttore di Rai2 Angelo Teodoli annunciando novità su novità in ambito web e social e dichiarando di contare su “un’edizione straordinaria”. Il pensiero non può non correre a Raffaella Carrà: chissà se si è pentita di aver mollato dopo due anni The Voice per un talent tutto suo come Forte forte forte che, ahimè, tanto forte non è andato, tant’è che chiude i battenti in largo anticipo. Ma non è questa la sede per continuare a sparare sulla Croce Rossa, per cui eccoci alla nuova edizione di The voice of Italy presentata oggi a Milano e al via mercoledì 25 febbraio in prima serata su Rai2, pare con concorrenti più giovani e molti di più che arrivano dal sud d’Italia.
Realizzato in collaborazione con Talpa Italia, alla conduzione vede ancora Federico Russo sul palco e Valentina Correani al web, il primo più tranquillo visto che è al suo secondo giro (il primo lo aveva condotto con scarsi risultati Fabio Troiano) e si sente pronto a fare “il vigile urbano” tra le nuove dinamiche createsi tra i coach, dice, mentre la seconda promette “un passo in più verso l’autoironia”.
Giudici-coach sempre J-Ax, Noemi, e Piero Pelù con la duplice novità di Roby e Francesco Facchinetti su un’unica poltrona e quindi con un unico pulsante a disposizione, e almeno la soddisfazione che per rimpiazzare lei ce ne sono voluti due alla Carrà gliela lasciamo volentieri.
Noemi la rossa pare abbia le idee già chiare e dice che la nuova stella della musica italiana potrebbe essere una “persona insospettabile”, poi svela la sua ricetta per restare sulla cresta dell’onda: avere un progetto, metterci impegno e intenti comuni; ma soprattutto annuncia che indosserà scarpe con “tacchi devastanti”. Roby Facchinetti, ovvero un quarto dei Pooh, punterà sulla vocalità e proprio lui, il più over di tutti, “ci vuole un cambio generazionale” dice, per cui plauso ai talent che sfornano e mettono in luce ragazzi dai talenti eccezionali che hanno bisogno dell’aiuto di tutti, soprattutto quando lo show sarà finito e rischiano di finire nel dimenticatoio. Invece Facchinetti figlio dice che è moda tutta italiana quella di voler tirar fuori nuovi talenti ogni due giorni. Mah.
A proposito, chi ha vinto la prima edizione? Ah già, Elhaida Dani, che dice di essere diventata una star. In Albania, certo. Su Suor Cristina invece, trionfatrice dello scorso anno, che dire? Forse più nulla. Se non che è stata per lo più colpa di J-Ax che “la Rai in un anno mi ha trasformato in buono”, dice, forse pure troppo. Ed è lui ad annunciare che in questa edizione ci sarà una cantante che arriva da una comunità celtica, ma pare nessuna religiosa.
Frena Teodoli che, va bene che The Voice fornisce l’occasione, ma poi a rendere i talenti famosi ci devono pensare case discografiche e radio, ovvero mica possiamo fare tutto noi… Servita su un piatto d’argento al polemico Pelù che accusa la casa discografica Universal di “tafazzismo criminale” per non aver seguito i talenti usciti dallo show, tipo Giacomo Voli al quale non ha promosso l’inedito scritto da lui nonostante il primo posto su iTunes, perché dunque non puntare sulle etichette indipendenti?
Il meccanismo è lo stesso di sempre. Si comincia con le cinque Blind Audition per formare i quattro team a suon di bottoni rossi e di I want you – We want you nel caso dei Facchinetti – ma quest’anno il cantante di turno non sarà visibile neanche al pubblico perché si esibirà dietro una tenda. Poi le due Battle, ovvero i duelli tra i componenti della stessa squadra, anche stavolta con l’opzione di ripescaggio chiamata Steal. A seguire i due Knock Out e infine i cinque Live che decreteranno il vincitore della terza edizione cui la Universal Music offrirà un contratto discografico. E forse pure un po’ di promozione.