Torna ad illuminare l’Italia come un arcobaleno Joan Baez, una delle più affascinanti voci femminili che racchiude cinquant’anni di storia americana, di lotte per diritti civili e pacifismo attraverso la musica e come non ricordare la leggendaria unione artistica e sentimentale con Bob Dylan. Quattro date, il debutto del mini tour a Bologna sabato 7 marzo all’Auditorio Manzoni, poi domenica 8 marzo al Teatro Giovanni da Udine nella città friulana, il 10 l’appuntamento romano all’Auditorio Parco della Musica, il 12 marzo infine all’Arcimboldi di Milano.
La celebrazione del 50esimo anniversario dalla sua storica esibizione del 1958 al Club 47 di Cambridge, nel Massachusetts, ha dato il là negli ultimi anni a una serie interminabile di riconoscimenti per la 74enne cantautrice newyorkese, sia per la musica che per le sue lotte civili. Come l’ingresso nel 2011, nella prestigiosa Grammy Hall of Fame, del suo primo album del 1960 e, per quanto riguarda invece il sociale, l’attribuzione del riconoscimento per il suo apporto alla causa dei diritti umani da parte di Amnesty International nel cinquantenario della fondazione, solo per citare due tappe esemplificative della vita in continuo movimento di Joan Baez.
Inoltre sono stati ripubblicati i suoi album di successo contenenti note a margine della stessa Joan, la sua autobiografia And A Voice To Sing With e in video è tra i protagonisti anche nel documentario di Martin Scorsese sulla carriera di Dylan, No Direction Home. “Non sono comunque imprigionata nel passato, anzi mi fa guardare avanti e capire meglio come sto adesso e come sta la musica – sottolinea – molti dicono che non sia un gran momento, eppure io continuo a suonare in giro per il mondo, a ricordare vecchi amici che non sono dimenticati, forse non c’è la novità ma c’è il senso di appartenenza”.
La storia d’amore e artistica con Bob Dylan continua ad appassionare i fan. È di cinque mesi fa l’uscita di un libro firmato da Victor Maymudes, amico di Bob, dal titolo Another side of Bob Dylan. A personal history on the road and off the tracks, che Joan Baez ha stroncato, dicendo: “è pieno di chiacchiere. È stato ed è più di un amico, ovviamente, abbiamo fatto moltissima strada insieme. Un legame che non si può cancellare, ma le dicerie su di noi hanno offuscato la nostra musica che resta la cosa più importante”.