“Il mondo in cui viviamo si trova in una grave situazione, le idee che chiamiamo neoliberiste rischiano di portarci alla catastrofe, ma la disperazione è pericolosa. Io voglio dare un messaggio di speranza: un mondo migliore è possibile. E necessario”. Così Ken Loach, 80 anni tra meno di un mese, alla consegna della Palma d’Oro per il miglior film, la seconda per il regista britannico, alla 69esima edizione del Festival del Cinema di Cannes che lo ha premiato per I, Daniel Blake, storia di un artigiano spinto fuori da una società e d un sistema assistenziale che non sa proteggere e sostenere i suoi figli più bisognosi. Per lui standing ovation. “È stata un’edizione molto interessante che ha rappresentato il cinema di oggi” il commento di chiusura di Valeria Golino in giuria. “È stata l’esperienza più spossante e bella della mia vita” ha fatto eco il presidente di giuria George Miller. Questi gli altri premi:
Miglior regia ex-aequo a Cristian Mungiu per Bacalaureat e a Olivier Assayas per Personal Shopper
Miglior attore Shahab Hosseini per Le Client di Asghar Farhadi
Miglior attrice Jaclyn Jose per Ma’ Rosa di Brillante Mendoza
Miglior sceneggiatura Ashgar Farhadi per Le Client
Grand Prix della giuria a Xavier Dolan per Juste la fin du monde
Premio Camera d’Or per la migliore opera prima Divines di Houda Benyamina
Palma d’oro del cortometraggio va a TimeCode di Juanjo Giménez
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