Quando chiedi a una persona “come stai?” e ti risponde sorridendo “sono molto felice!” ti si apre il cuore. Accade se incontri in questi giorni Alessandro Borghi, bello, romano, trent’anni a settembre, felice come una Pasqua per esser passato da qualche anno da stuntman ad attore, attore vero, come lo abbiamo visto al cinema in film come Cinque, Roma criminale e Di tutti i colori, e in tanti episodi di varie serie televisive, da Ris a Romanzo Criminale, e l’anno scorso in Squadra Mobile e Non uccidere. Ma in un solo anno, il 2015 appunto, Alessandro Borghi ha girato due pellicole a dir poco impegnative: Suburra di Stefano Sollima e Non essere cattivo di Claudio Caligari, a fianco di Luca Marinelli, che a Venezia 72 gli ha portato il premio NuovoImaie Talent Award come miglior attore italiano esordiente, e che è stato anche l’occasione di rincontrarlo ieri sera al Festival Trastevere dove è stato riproposto a una platea di tremila persone che hanno letteralmente assiepato la piazza romana di San Cosimato, e alla presenza dello stesso Borghi, di Valerio Mastandrea (qui la nostra videointervista a Valerio Mastandrea), che lo ha prodotto e se ne è preso cura dopo la morte a fine riprese di Caligari, e della mamma del regista, signora Adelina (qui il suo intervento al Trastevere Festival). Un film quindi fortemente voluto, con quattro candidature ai Nastri d’Argento 2016 assegnati dal sindacato dei giornalisti cinematografici che lo ha premiato come Film dell’anno. E siccome quando uno è felice non si fa mancare nulla, lo vedremo a breve pure nell’insolita veste di giudice speciale nella quinta Italia Pro Surfer, il primo talent show sul surf al via domani, domenica 5 giugno, in seconda serata su Italia 1 che lo ha portato in Marocco. Ma anche di nuovo sul grande schermo nel ruolo di Luigi Tenco. Di questo e di altro ci ha parlato ieri, al Festival Trastevere, Alessandro Borghi nella nostra videointervista:
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