Romano, classe 1964, scrittore, sceneggiatore, attore (da Linda e il brigadiere a Tutta colpa di Freud di Paolo Genovese), per Antonio Manzini è arrivato il momento di debuttare al cinema come regista del suo primo lungometraggio, o forse dovremmo chiamarla occasione visto che di questo tratta Cristian e Palletta contro tutti, appena uscito in sala e di cui vi abbiamo già parlato, con Libero De Rienzo (qui la nostra videointervista a Libero De Rienzo), Pietro Sermonti, Margherita Vicario (qui la nostra videointervista a Margherita Vicario) e molti altri, un film vagamente ispirato a Beckett e “nato per caso, per gioco, per amore e per il gusto della sfida” ci dice Manzini, un film “sulla crisi di una generazione, un film corsaro, una commedia e una metafora”. Ma Antonio Manzini continua naturalmente anche a scrivere, così il 7 luglio esce il suo nuovo romanzo che si intitola, guarda un po’, 7 luglio 2007, a raccontare una nuova avventura del personaggio nato dalla sua fantasia e dalla sua penna, un vicequestore un po’ sui generis, tal Rocco Schiavone, che a breve debutterà pure in televisione come protagonista di una serie che vedremo in autunno su Rai2 diretta da Michele Soavi che sta girando proprio in questi giorni in Val d’Aosta con Marco Giallini, tra i protagonisti del pluripremiato Perfetti sconosciuti di Genovese (rivedete qui la nostra videointervista a Marco Giallini) che fa Schiavone, e con Ernesto D’Argenio, Claudia Vismara, Luca Seta, Christian Ginepro e Massimiliano Caprara, serie di cui Antonio Manzini ha ovviamente scritto la sceneggiatura lasciandola poi con fiducia nelle mani del regista milanese, erede per molti di Dario Argento. Ecco allora la nostra videointervista ad Antonio Manzini:
763