Un Ralph Fiennes così sopra le righe, perennemente euforico e capace di cose davvero strane e a volte esilaranti non l’avevamo mai visto, se non forse in Grand Budapest Hotel, e infatti è stato dopo averlo visto lì che Luca Guadagnino l’ha voluto nel suo A Bigger Splash, di cui vi abbiamo già parlato in occasione del passaggio a Venezia72, ultimo film del regista palermitano in sala giovedì 26 novembre grazie a Lucky Red a 6 anni da Io sono l’amore e sempre con Tilda Swinton: neanche lei l’avevamo mai vista nei panni di una rock star seppure senza voce a causa di un’operazione ma che nei flashback sul palco somiglia a David Bowie. Dakota Johnson invece come Lolita sensuale e provocatrice non ci ha stupito viste le 50 sfumature di grigio che ha contribuito a dipingere, così come il belga Matthias Schoenaerts in una sorta di alter ego convenzionale di Fiennes, ma con un tentato suicidio alle spalle e un omicidio nel suo prossimo futuro. Le due attrici – Swinton e Johnson – saranno anche nel suo prossimo film, annuncia Guadagnino, un altro remake, stavolta ispirato a Dario Argento, “un vero horror” che si intitolerà Suspiria part one perché “sarà un dittico sulla colpa e la maternità – dice – ambientato a Berlino nel 1977”. Sì perché anche A Bigger Splash è un remake, anche se molto liberamente tratto da La piscina di Jacques Deray, con molte variazioni sul tema, la più evidente la presenza dei migranti, povere anime perse a vagare tra le rocce dell’isola siciliana e poi anche in una sorta di recinto proprio davanti alla stazione di polizia e che rischiano pure di prendersi la colpa dell’accaduto, “tanto li abbiamo già offesi abbastanza” l’amaro commento del maresciallo interpretato da Corrado Guzzanti: già, perché c’è anche lui nel film, anche se in un ruolo non proprio centrale che ha fatto comunque scalpore, quello di un poliziotto un po’ camilleresco, ma non riferito a Montalbano quanto piuttosto a Catarella, e come lui in realtà per niente stupido. Altri protagonisti: Pantelleria, dove il film è stato girato, e la colonna sonora dei Rolling Stones “perché il rock ‘n’ roll non poteva che essere i Rolling Stones” dice Luca Guadagnino, qui nella nostra videointervista:
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