Mauro e Romolo sono due fratelli che vivono a Tor Bella Monaca, quartiere della periferia romana, l’uno innamorato perso della sua ragazza che lo ha lasciato per un dottore che almeno due euro in tasca ce l’ha, e anche di più; l’altro con un errore alle spalle per cui è e resterà per tutti il criminale e il capro espiatorio della famiglia, e non solo. I loro sono due percorsi inversi che, inevitabilmente, si incrociano, e non solo perché fanno parte della stessa famiglia: Mauro infatti pur di riconquistare Samanta, è disposto a varcare quel confine, che in certi posti è davvero labile, tra la legalità e l’illegalità; Romolo, sempre per amore perché ha una moglie e una figlia cui non riesce neanche a dare una casa, cerca invece di oltrepassarlo al contrario e tornare indietro, e di rifarsi una vita onesta e pulita. Per entrambi sarà tutto molto difficile. A Tor Bella Monaca non piove mai è l’opera prima da regista di Marco Bocci che arriva in sala giovedì 28 novembre a raccontare sul grande schermo quanto già scritto nella sua opera prima letteraria pubblicata nel 2016 di cui l’attore e neoregista umbro ci aveva già parlato in occasione di un nostro incontro a teatro per Modigliani. Sua infatti regia e sceneggiatura di questo crime cui manca però un elemento che solitamente nei film di genere è sempre presente: la pioggia. E non è certo un caso. Ad interpretare l’ingenuo Mauro è Libero De Rienzo, a dar vita al rabbioso Romolo è Andrea Sartoretti, Giorgio Colangeli è il padre di entrambi, una rabbia impotente dentro pure lui montata da soprusi e sfortune, mentre Samantha è Antonia Liskova. E lo stesso Marco Bocci, che a Tor Bella Monaca ha vissuto nei suoi primi anni a Roma, fa un brevissimo cameo, giusto il tempo di prendersi un pugno in faccia. Che ci sta pure.
A Tor Bella Monaca non piove mai è la storia di persone oneste o che vogliono diventarlo in un quartiere difficile che condividono con altre persone che invece la loro strada l’hanno già scelta, dove puoi riuscire a campare pure in sei con la pensione di nonna, finché questa non decide di passare a miglior vita, si intende. E dove l’affitto di un locale farebbe davvero comodo, ma se l’inquilino è un delinquente nato che non paga e ti deruba pure, cosa puoi fare se non un buco nel muro della camera da letto per vedere se puoi prenderti la stanza del vicino? Perdenti apparenti e vincenti per finta, perché nessuno è felice, ma continua a mettercela tutta. Del resto, né Mauro né Romolo chiedono la luna, ed è questo che fa più male: vogliono solo una casa, una famiglia e un lavoro. Obiettivi semplici, primari oseremmo dire, naturali per alcuni, utopici per altri. Ma così necessari che forse si è pure disposti a diventare cattivi, tutto sta poi nel saperlo fare perché la domanda è: cattivi si nasce o si diventa? Ne abbiamo parlato direttamente con loro, regista e protagonisti di A Tor Bella Monaca non piove mai: ecco le nostre videointerviste a Marco Bocci, Libero De Rienzo, Andrea Sartoretti e Giorgio Colangeli: