Altro che fuga di cervelli. Se un preparatissimo grafico pubblicitario deve perdere il suo tempo a discutere con due assurdi clienti, padre e figlio, tali e quali a Pietro e Gennaro Savastano di Gomorra, perché non riesce a spalmare una grande foto del padre su un piccolo barattolo di piselli, e per tirare avanti lavora in una friggitoria cinese che si finge napoletana, allora tanto vale accettare la proposta di lavoro degli alieni, ovviamente dopo aver inviato, senza in realtà crederci troppo, il suo curriculum nello spazio, che almeno pagano e riconoscono le sue qualità. Tutto bene, o quasi. Perchè poi arriva il prezzo da pagare… Presentato ad Alice nella Città nell’ambito della Festa del Cinema di Roma, arriva in sala con 01 oggi, giovedì 9 novembre, Addio fottuti musi verdi, primo film dei The Jackal, il collettivo di videomaker napoletani famosi in rete per cose come Gay Ingenui, Lost in Google, Gli effetti di Gomorra sulla gente e adesso pure in America Latina per Gli effetti di Despacito sulla gente. The Jackal hanno dubque deciso di fare il salto dal web al grande schermo, e anche qui tutti fanno un po’ di tutto, scrivono, dirigono e recitano, in particolare la regia di Addio fottuti musi verdi coprodotto con Rai Cinema e Cattleya è di Francesco Ebbasta (nome d’arte di Francesco Capaldo), e in scena vanno Ciro Priello, Simone Ruzzo, Fabio Balsamo e Alfredo Felco. In più, senza alcuna remora, The Jackal hanno chiamato a raccolta direttamente da Gomorra niente meno che Fortunato Cerlino e Salvatore Esposito, che comunque avevano già collaborato con loro, e poi Beatrice Arnera nel ruolo della bella che non può mancare, Rosalia Porcaro in quello della mamma di Ciro e Roberto Zibetti che è il datore di lavoro più marziano che ci sia. Ma vogliamo parlare della special guest più special guest di tutte che è Gigi D’Alessio? Assolutamente no, di più non vi diciamo. Vi diciamo però che Addio fottuti musi verdi è ironico e divertente, tra marziani tutti uguali alla Carrà, inviati alieni sulla terra tornati indietro malati di musica e di malinconia, e una morale su tutte: non fidatevi di chi vi offre un contratto a tempo indeterminato… e ora basta o verremmo accusati di spoiler, figuratevi che abbiamo dovuto pure bippare la nostra videointervista a the Jackal realizzata ad Alice nella Città: