Berlinguer La Grande ambizione apre la Festa del Cinema, videoincontro con il cast

di Patrizia Simonetti

La Grande ambizione di Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano, era quella di un socialismo condiviso e, nel senso più ampio del termine, di una democrazia che inglobasse partiti differenti nella gestione del Paese. La frase era però del fondatore del PCI Antonio Gramsci che definì la grande ambizione indissolubile dal bene collettivo a differenza dalle piccole ambizioni con la quale viene spesso erroenamente confusa.

Un concetto che permea tutto il film di Andrea Segre che ha aperto oggi in concorso la Festa del Cinema di Roma 2024: Berlinguer La Grande ambizione, dove il protagonista, del film e dello spezzone di storia raccontata, è un sempre magnifico Elio Germano. Niente trasformismi questa volta, solo accenni di somiglianze nella gestione del corpo e del parlare, ma non potrebbe sembrare più Berlinguer di così.

Al suo fianco un cast decisamente all’altezza dell’impresa, quella di ricordarne la figura e di risollevare la questione dello spirito egocentrico e sfruttatore del capitalismo del quale la nostra società, quindi il nostro mondo e le nostre vite, sono sempre più vittime: Elena Radonicich è sua moglie Letizia Laurenti, Paolo Pierobon è Giulio Andreotti, Roberto Citran è Aldo Moro, Fabrizia Sacchi è Nilde Iotti, Giorgio Tirabassi è Alberto Menichelli, Andrea Pennacchi è Luciano Barca, Francesco Acquaroli è Pietro Ingrao, Paolo Calabresi è Ugo Pecchioli, Pierluigi Corallo è Antonio Tatò, Luca Lazzareschi è Alessandro Natta, Lucio Patanè è Gianni Cervetti, Stefano Abbati è Umberto Terracini, Nikolay Danchev è Brežnev e Svetoslav Dobrev è Živkov.

Sono loro, oltre a intense e toccanti immagini di repertorio, a sostenere e contornare il racconto della vita pubblica e privata di Enrico Berlinguer all’apice della sua carriera politica, non da leader ma da segretario di partito, il più grande partito comunista del lato occidentale del mondo, dal viaggio a Sofia del 1973, quando sfuggì a un attentato dei servizi segreti bulgari, fino all’assassinio nel 1978 di Aldo Moro e dell’inevitabile fine della via di quel compromesso storico che avrebbe unito in un unico governo tutte le forze popolari di matrice cattolica e socialista, al fine di cambiare l’Italia e gli italiani, rendendolo un popolo dedito al sostegno reciproco piuttosto che alla competizione personale – la piccola ambizione – a scapito dei più deboli o meno fortunati.  In quegli anni di guerra fredda sfiorò la realizzazione di quella sua grande ambizione di andare al governo in dialogo con la Democrazia Cristiana.

Scritto da Andrea Segre e Marco Pettenello, prodotto da Vivo film e Jolefilm con Rai Cinema in coproduzione con la belga Tarantula e la bulgara Agitprop, Berlinguer La Grande ambizione arriva al cinema giovedì 31 ottobre con Lucky Red. Il nostro videoincontro con Elio Germano, Elena Radonicich, Roberto Citran, Paolo Pierobon, Andrea Segre:




Le Foto sono di Angelo Costanzo