1914, in Italia c’è aria di guerra. A Capri si stabilisce una comune di nordeuropei guidati da un ragazzo di nome Seybu (Reinout Scholten van Aschat) che ha scelto l’isola italiana come il suo posto ideale per la propria ricerca nella vita e nell’arte. Loro dunque incontreranno l’isola e l’isola – incarnata con tutta la sua identità, semplicità e al tempo stesso con la sua disponibilità di aprirsi al mondo in una giovane guardiana di capre di nome Lucia (Marianna Fontana) – incontrerà loro. Come farà anche il medico del paese (Antonio Folletto). Questo incontrarsi e aprirsi all’altro segnerà una rivoluzione e al tempo stesso una metamorfosi di ognuno di loro, in particolare di Lucia. In sala dal 13 dicembre con 01 Distribution, Capri Revolution diretto da Mario Martone è il terzo film italiano in concorso a Venezia 75 a raccontare di un momento importante della storia dell’uomo e dei suoi rapporti, un periodo rivoluzionario che oggi quanto mai è bene recuperare, prendendo spunto dall’esperienza della comune che il pittore e utopista tedesco Karl Diefenbach creò a Capri tra il 1900 e il 1913 quando morì e spostando la storia poco più avanti nel tempo.
“L’arte non era una questione estetica – spiega Mario Martone in conferenza stampa come vedete dal video a fine articolo – ma si trattava di immaginare un diverso modo di rapporto tra le persone, l’arte era dunque un fatto politico”. Capri Revolution chiude in qualche modo la trilogia del regista iniziata con Noi credevamo e proseguita con Il giovane favoloso: “i protagonisti sono sempre ribelli, giovani, e c’è sempre il rapporto tra collettività e individualità. In questo caso è Lucia che apre la mente e immagina modi diversi di stare al mondo e l’isola è la metafora del mondo dove puoi confrontarti con gli altri, un confronto inevitabile e necessario che mi sembra importante oggi visto quanto l’odio e la paura facciano da collante. Lucia è la persona luminosa del film – dice ancora il regista della sua protagonista – del mondo non sa nulla e scopre tutto, ma non ha paura e conquista in un processo di maturazione la sua indipendenza. Lei è una giovane donna a confronto con mondi maschili, porta su di sé l’umano e la possibilità di un confronto: si ribella alla sua famiglia ma ne coltiva l’amore, non trasforma questa ribellione in odio. E c’è una profondità in questo che è femminile, che è quel che può venire da un mondo in cui le donne possano avere una centralità di cui si sente sempre più il bisogno, visto che tutti gli schemi maschili non bastano più, hanno esaurito la loro capacità di dare soluzioni ai problemi dello stare insieme”.
“Mi sono preparata al ruolo della capraia mungendo più di cento capre e una è svenuta – esordisce scherzosamente Marianna Fontana – ho anche letto dei libri sulla storia di Capri del novecento, ho approfondito ma poi non sono andata oltre perché Lucia è questo personaggio che scopre questa realtà così diversa dalla sua, è una ragazza che ha bisogno di liberarsi dall’oppressione della famiglia, io ho aperto le porte al mio personaggio non solo con le scene di nudo ma anche con l’anima. Licia diventa donna e decide di fare il suo percorso. Ed è bellissimo scoprire quant’è bello aprirsi al mondo e decidere di essere sé stessa e andare avanti oltre i confini e i pregiudizi”. Nel cast anche Donatella Finocchiaro che fa la madre di Lucia, Gianluca Di Gennaro, Eduardo Scarpetta e l’ex ragazzo invisibile Ludovico Girardello. Ecco il video della conferenza stampa di Capri Revolution con Mario Martone e Marianna Fontana: