Leonardo Di Caprio e Brad Pitt,
due belli e bravi di Hollywood insieme per la prima volta in un film di Quentin Tarantino che li ha già diretti, separatamente e rispettivamente, in Django Unchained e in Bastardi senza gloria. Gioia per gli occhi – soprattutto quando Brad Pitt, a ben 55 anni suonati, si ingegna a riparare un’antenna TV a torso nudo in perfetto stile ragazzo della Coca Cola o ammicca con la faccia in primo piano alla donzella indiavolata (ma lui non lo sa ancora) o pesta come si deve, con l’aiuto della sua fedele pitbull, i simpaticissimi rampolli della famiglia Manson – e gioia per il cinema, quello che ti incolla allo schermo, che ti prende e ti sorprende, e che si può permettere, non solo di raccontarla la storia, ma di cambiarla, e che vanta una delle migliori interpretazioni di Leonardo Di Caprio, anzi, a dirla tutta, più di una. C’era una volta a Hollywood è il nono spettacolare film di Quentin Tarantino che uscirà nelle nostre sale il 18 settembre – e avremo quindi modo di riparlarne – e che è stato appena presentato a Roma alla presenza del regista, di Leonardo Di Caprio e di Margot Robbie (niente Brad Pitt ahinoi…) che abbiamo videoincontrato, come potete vedere nella sintesi della conferenza stampa a fine articolo.
C’era una volta a Hollywood ci porta nella Los Angeles del 1969, anno di cambiamenti e rivolte, pure nel cinema, e Tarantino che di cinema è malato, ce ne ha messo dentro un bel po’. Rick Dalton, ovvero Leonardo Di Caprio, è un attore in declino, o quanto meno è ciò che crede, con autostima in picchiata: eroico protagonista di serie televisive western, prova a passare al cinema. Al suo fianco a sostenerlo in tutti i modi l’amico Cliff Booth (Brad Pitt), ex eroe di guerra che in realtà è la sua controfigura (ecco perché picchia sempre così duro, pare che gli stuntman lo sappiano fare molto bene) ma al momento per Rick fa più che altro l’autista e, appunto, il tecnico antennista. E poi c’è Charles Manson che in quell’anno fece compiere alla sua “famiglia” la strage che mai nessuno avrebbe più dimenticato, proprio ad Hollywood, a Cielo Drive per l’esattezza, quella in casa di Roman Polanski, quando però lui non c’era, ma c’era la sua giovane moglie, Sharon Tate, incinta di 8 mesi… ed ecco il ruolo di Margot Robbie (Tonya), bionda, bellissima, sensuale e simpatica, proprio come la Sharon Tate che Tarantino ricorda nella sua infanzia: “vidi The Wrecking Crew che avevo sei anni – ha raccontato il regista di Knoxville in conferenza stampa – e sono stato completamente rapito da Sharon Tate, la sua performance fu molto divertente, vedere questa ragazza così carina cadere senza ledere la sua sensualità, mi ha conquistato e appena uscito dal cinema ho chiesto chi fosse”. Fu quella sensazione e quel ricordo che hanno ispirato Tarantino a scrivere di lei, un po’ a margine in realtà, non come personaggio principale, ma fondamentale sì, soprattutto per dare a C’era una volta a Hollywood quel valore che, per stessa ammissione del regista, lo porta ad essere il terzo della trilogia cinematografica composta da Bastardi senza gloria e Django Unchained a cambiare la storia.
“Abbiamo parlato molto io e Quentin – ha raccontato Leonardo Di Caprio – anche su come riuscire a mostrare l’anima di Rick Dalton nei pochi giorni della sua vita raccontati nel film, un attore che non era più felice, forse anche bipolare, angosciato dal fatto che la cultura e l’industria di Hollywood andavano avanti malgrado lui. È stato affascinante andare nel 1969, un anno davvero particolare… sono andato su Google e ho cercato tutti i fatti che erano accaduti, tutti i film usciti quell’anno rendendomi conto che fu davvero un anno di svolta della storia americana e anche del cinema americano”. Anche Margot Robbie è rimasta affascinata da un’epoca a lei inconsapevolmente già nota: “sono tantissimi i film degli anni 60 e 70 che amo – ha detto l’attrice australiana – Hollywood è molto cambiata in quel periodo, e credo che stia passando proprio adesso per un periodo molto simile”. Senza dimenticare che nel ricco cast ci sono anche Al Pacino, Kurt Russell, Michael Madsen, Dakota Fanning, Damian Lewis e Luke Perry (scomparso il 4 marzo scorso), ecco la sintesi del nostro videoincontro con Quentin Tarantino, Leonardo Di Caprio e Margot Robbie: