Dopo gli appuntamenti di luglio in piazza San Lorenzo a Viterbo e nel Sacro Bosco di Bomarzo, la programmazione estiva degli eventi del Tuscia Film Fest si conclude con C’era una volta Boris, una tre giorni dedicata a una delle serie televisive italiane più popolari e di culto e a Mattia Torre. L’appuntamento è dal 12 al 14 settembre a Viterbo nel cortile del Palazzo dei Priori (piazza del Plebiscito, ogni sera alle ore 21): vedrà i registi e gli interpreti di Boris incontrarsi e confrontarsi con il pubblico e il reading di Valerio Aprea dedicato a Mattia Torre. Diretta da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo e prodotta da Fox dal 2007, Boris (La fuori serie italiana) è stata trasmessa per le prime tre stagioni dai canali satellitari Fox e FX e successivamente in chiaro da Cielo.
Si parte giovedì 12 settembre con lo sceneggiatore e regista della serie Giacomo Ciarrapico che sarà accompagnato da Ninni Bruschetta (interprete di Duccio Patanè, il direttore della fotografia, fautore della smarmellata), Antonio Catania (Lopez, il delegato di rete e produttore esecutivo che tiene i rapporti con la troupe) e Andrea Sartoretti (uno dei tre sceneggiatori perdigiorno, svogliati ma ben retribuiti).
Venerdì 13 settembre appuntamento con Paolo Calabresi (il capo elettricista Biascica), Eugenia Costantini (Cristina Avola Burkstaller, la nuova star de Gli occhi del cuore 2), Carolina Crescentini (Corinna Negri, la protagonista femminile de Gli occhi del cuore 2), Carlo De Ruggieri (Lorenzo, lo stagista della fotografia tanto schiavizzato quanto appassionato del suo lavoro) e Massimo De Lorenzo (un altro dei tre sceneggiatori); con loro l’altro regista della serie Luca Vendruscolo.
La chiusura di sabato 14 settembre sarà dedicata a Mattia Torre. A questo poi ci pensiamo è il titolo della serata e dell’ultima raccolta di pezzi postuma di Torre, uno dei tre sceneggiatori e registi di Boris scomparso nel 2019. Accompagnato da Enrico Magrelli, Valerio Aprea, interprete in Boris di uno dei tre sceneggiatori, rievocherà il lavoro, la scrittura e l’amicizia che lo hanno legato a Torre, leggendo alcuni brani del libro che rappresenta un vero e proprio scrigno di tesori nascosti: tra monologhi, dialoghi, racconti, ma anche solo bozze, appunti, o ipotesi per sviluppi futuri. Sarà presente la famiglia di Mattia Torre, da sempre legata al territorio della Tuscia.