Dal Campidoglio, con tanto di giro d’onore del carro funebre attorno alla statua di Marco Aurelio, al suo Globe Theatre, adesso ancora di più visto che porta il suo nome. Lungo, intenso e commovente l’addio a Gigi Proietti, scomparso lunedì, in una città silenziosa e semivuota, Roma, la sua Roma, che gli ha comunque reso un omaggio sentito e sincero. Lungo le strade grigie gli applausi delle tante persone compostamente in fila ai margini ad attenderne il passaggio, da Piazza Venezia a Villa Borghese, attraversando il Corso e via del Tritone. Struggente l’ultima entrata di Gigi Proietti al suo Globe, tra gli occhi lucidi degli amici ad attenderlo, sguardi tristi che emergono da sopra le mascherine, il Covid non dà tregua e in qualche modo anche lui ne ha ingiustamente pagato lo scotto, la folla, altrimenti, in tempi migliori, sarebbe stata immensa.
Ed è proprio nel suo teatro elisabettiano, da lui ideato, voluto e diretto e calcato, che la cerimonia ha inizio. A prendere la parola, via via, tra gli applausi e gli sguardi commossi della compagna Sagitta e delle figlie Susanna e Carlotta, gli allievi di un tempo e quelli di oggi, gli amici, i colleghi, chi con un aneddoto, chi con un ricordo, Marisa Laurito, Pino Quartullo, la giovanissima Valentina Marziali, Edoardo Leo, Paola Cortellesi, Enrico Brignano, Walter Veltroni. Ce ne sono tanti altri ma non tutti riescono a parlare, Flavio Insinna, Massimo Wertmuller, Paola Tiziana Cruciani... In collegamento, perché positiva al Covid, la sindaca Virginia Raggi, commossa pure lei. Poi Gigi Proietti lascia il suo teatro tra gli applausi, diretto alla Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo, anche lì transenne e niente folla, ma altre lacrime, altri discorsi, ancora altri amici, Fiorello, Maurizio Mattioli, Bruno Conti, Enrico Vanzina, Maurizio Mattioli, Rodolfo Laganà, Paolo Bonolis, Ugo Pagliai e Paola Gassman…
Ecco in una breve videosintesi le parole dei suoi amici pronunciate al Globe Theatre… Ciao Gigi…