Se qualcuno ti fa una domanda tu rispondi. Soprattutto se te la fa una giornalista in una conferenza stampa, tanto più se la conferenza stampa è quella di Sanremo 2019 e tu ti chiami Claudio Baglioni e sei il direttore artistico del Festival. Inoltre, parliamoci chiaro, siamo in un paese democratico e puoi rispondere assolutamente come vuoi. E questo era prima. Poi c’è il dopo, il dopo risposta di Claudio Baglioni alla domanda sui migranti, o meglio alla domanda che chiedeva un commento sul fatto di condurre un Festival di musica italiana con ospiti solo italiani mentre Salvini al grido di “prima gli italiani” lascia persone – sottolineo persone – in mare e chiude i porti. Ora, un artista come Claudio Baglioni che ha sempre creduto nell’integrazione e si è sempre impegnato per l’accoglienza, nel 2003 nominato Commendatore della Repubblica dal presidente Ciampi e la buttiamo là, uno che per un decennio ha organizzato a Lampedusa un Festival chiamato O’ Scià per sensibilizzare sul tema dell’immigrazione – Festival che peraltro ha vantato l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio di Camera, Senato, Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero Affari Esteri, Mibact, Ministero della giustizia, Dipartimento per le politiche giovanili, Dipartimento per le politiche europee, Ministero dell’ambiente, Comune di Lampedusa e di Linosa e della Regione Siciliana, il sostegno dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e di Amnesty International e, niente meno che la benedizione di Papa Benedetto XVI, e la buttiamo là – come avrebbe potuto rispondere se non come ha fatto, affermando le sue opinioni, con pacatezza, spiegandole e motivandole? Domanda fuori contesto? Se proprio insistete, la domanda allora, non la risposta. Critiche al governo? Ha detto la sua, non si può fare? Riferimento alla nave Sea Watch bloccata in mare per venti giorni con a bordo 49 tra uomini, donne e bambini? Non era quella la domanda? Sotto il video della risposta di Claudio Baglioni che però mettiamo pure per iscritto:
“Non si può pensare di risolvere questa situazione di milioni di persone che sono in movimento, che sono in disagio, evitando lo sbarco di quaranta o cinquanta persone, ne prendo tre io, tre, due l’altro – ha detto Claudio Baglioni – cioè siamo un po’ alla farsa, questo ce lo dobbiamo dire. Non credo che un dirigente politico di oggi abbia la capacità di risolverla, però ci vorrebbe almeno la verità di dire: signori dovrebbe siamo di fronte a un grave problema e dobbiamo veramente metterci tutti nella condizione di risolverlo”. Poi sulla questione muri e barricate: “c’è un altro anniversario quest’anno, la caduta del muro di Berlino, trent’anni, e devo dire che il mondo a un certo punto ha pensato che potevamo tutti essere felici insieme e qua invece stiamo ricostruendo i muri e non li abbiamo mai abbattuti, non credo facciano la felicità dell’essere umano…” Infine su O’ Scià, le illusioni del passato, il clima di diffidenza che serpeggia in Italia e l’inadeguata gestione del fenomeno immigrazione: “le manifestazioni che mi hanno visto partecipe andavano nella stessa direzione nella quale oggi si pensa di poter risolvere questo fatto, perché proprio in un’isola come Lampedusa già 25 anni fa si avvertiva quello che già allora si sarebbe dovuto chiamare ‘fenomeno degli sbarchi e degli arrivi per mare’, ma l’intenzione della mia e nostra manifestazione e degli oltre 300 artisti che erano lì a parlare della vita come arte dell’incontro, una delle frasi forti di Vinicius De Moraes, era quella di dire che noi siamo assolutamente davvero preoccupati del fatto che ci siano dei viaggi per mare irregolari, perché ci auguravamo che in un mondo perfetto qualsiasi movimento di esseri umani fosse regolabile e non cadesse in mano alla illegalità, allo sfruttamento, alla confusione, alla non gestione. La classe politica, e forse anche l’opinione pubblica, ha mancato clamorosamente, è stato veramente un disastro dal punto di vista culturale e gestionale che ha e avrà delle ripercussioni gravissime, la prima è di ordine intellettuale: il nostro paese – e non solo il nostro – è terribilmente incattivito, rancoroso, lo è nei confronti di qualsiasi altro non sia piacevole, fortunato o amico nostro, qualsiasi altro è un essere pericoloso, guardiamo con sospetto anche la nostra ombra, e credo che le misure che sono state messe in atti da questo governo e dai precedenti non fossero assolutamente all’altezza della situazione. Adesso è una grana grossa, se fosse stata presa in esame molti anni fa forse non saremmo arrivato a questo punto”. E questo è quanto.
“Canta che ti passa, lascia che di immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo” l’articolata risposta del Ministro dell’Interno su Twitter mentre sul web fioccano insulti vari a Claudio Baglioni e il neo direttore di Rai Uno Teresa De Santis pare abbia deciso che questo sarà l’ultimo Festival per Baglioni. E questo è quanto. Ma non siamo in un paese rancoroso dove guardiamo con sospetto anche la nostra ombra, no…