Dalle scommesse di Sportaza alla musica: la storia del più famoso disco a tema gioco d’azzardo della storia

di Redazione

Avete superato da un po’ gli ‘anta (a vostra discrezione scoprire quali)?
Ecco, allora probabilmente vi ricorderete sicuramente di un certo disco e di un certo nome; il disco è “The Turn Of A Friendly Card” mentre il nome è quello di Alan Parsons. Come dite: non avete idea di cosa stiamo dicendo? Non vi preoccupate: siete appena stati ingaggiati per un breve viaggio all’interno di uno dei dischi più interessanti della storia della musica! Sebbene tra gli anni di The Turn Of A Friendly Card alle scommesse di Sportaza o all’interfaccia delle più importanti piattaforme online per il gioco ne sia passata di acqua sotto ai ponti, i temi che collegano questi elementi sono sempre gli stessi e anzi, sono stati descritti più volte ma mai con la classe e l’abilità del sopracitato musicista.

Questo perché Alan Parsons non era un musicista qualunque, bensì è stato uno dei collaboratori più importanti per gruppi come i Pink Floyd con il quale ha dipinto una delle collaborazioni musicali più interessanti della storia, tanto da aver poi realizzato una produzione musicale solista estremamente attenta a timbri e suoni. La caratteristica centrale per questo nostro piccolo viaggio è però un’altra caratteristica centrale per il mondo musicale di Parsons: parliamo infatti dell’aspetto narrativo del disco, diventato un vero e proprio filo rosso della sua produzione per più di venti anni. Uscito nel 1980, “The Turn Of A Friendly Card” si è dimostrato essere il disco più popolare di Alan fino a quel momento, venendo solo subissato qualche anno dopo da Eye In The Sky.

A farlo rimanere nell’eternità della cultura però c’è il tema: quello del gioco, della fortuna, dei casinò, delle scommesse.

Un disco influenzato dal “dove”, più che dal tempo

Gioco e scommesse esistono sin dalla notte dei tempi e, sebbene piattaforme come Sportaza permettano ai giocatori di divertirsi in maniera molto intrigante un po’ da dovunque, durante il corso degli anni Ottanta tutto ciò era radicalmente diverso. Il disco nasce durante il corso del 1978 in seguito al trasferimento di Parsons ed Eric Woolfsons, co-autore del disco, nel principato di Monte Carlo per motivazioni fiscali.  Durante il corso di questa lunga permanenza, i due visitarono molto spesso il casinò di Monte Carlo che finì per influenzarli nelle figure dei suoi avventori, che con racconti, suggestioni e impressioni hanno rappresentato una perfetta cartina tornasole di parte dell’umanità: quella che nel rischio si trova il piacere. È proprio questo il punto di partenza di Turn Of A Friendly Card, un disco che non vuol nascondere il suo parlare di eccessi e di emozioni, anche quando legate al gusto del rischio.

Ma la musica com’è?

In TOAF le persone parlano con le carte, discutono con i numeri, abbracciano il rischio e guardano languide le possibilità che il mondo presenta con sé. Tutto questo viene fatto con una grande attenzione per l’aspetto prettamente musicale: il tessuto musicale del disco è pieno di grandi idee e di rivelazioni sorprendenti, concentrando una musicalità rock piena di sintetizzatori con la scrittura prettamente pop di Alan Parsons, li tutto mantenendo sempre un notevolissimo livello di intensità. I quaranta minuti di durata del disco sono puntellati da momenti più intensi come “May Be A Price” o “Games People Play” o da sezioni più riflessive come con “The Gold Bug”; non manca nemmeno un piccolo tributo al mondo del progressive rock con la title track “The Turn Of A Friendly Card”, che nel corso di sedici minuti racconta una storia dall’inizio alla fine.

Inutile poi parlare dell’incredibile copertina realizzata da Godley & Creme, duo di musicisti inglesi che hanno scritto Englishman in New York resa poi famosa da Sting. Con i suoi colori saturi e l’utilizzo iconografico di una delle figure delle carte da Poker, le stesse che si possono trovare all’interno delle sezioni di Sportaza dedicate al mondo del gioco, l’illustrazione che ha animato il disco di Alan Parsons è diventata ancora più iconica del contenuto del disco, ritagliandosi il suo posto nella storia.

A oggi il disco si può ascoltare in streaming in maniera molto facile ma è anche presente come materiale all’interno di diverse delle biblioteche pubbliche statali presenti in Italia.