Giulia è innamorata di Antonio, ma vuole pure un bene infinito a suo cugino Piero con il quale è cresciuta e con cui condivide pensieri e tempo libero, anche se i due ragazzi non si somigliano affatto. Quando Piero misteriosamente scompare dopo essere stato accusato di aver messo a segno una rapina, Giulia sfodera tutto il suo coraggio e le sue doti investigative che custodisce sin da piccola per trovarlo e risolvere il mistero, sempre convinta della sua innocenza. Detective per caso, diretto da Giorgio Romano che ha scritto anche la sceneggiatura assieme ad Aurora Piaggesi, presentato in anteprima come evento speciale alla Festa del Cinema di Roma, è il primo film cui partecipano attori professionisti disabili in ruoli che la disabilità non la contemplano affatto e della quale ci si dimentica dopo poche scene: “Giulia è molto estroversa – ci racconta nella nostra videointervista la protagonista Emanuela Annini – e le piace stare con gli amici, e anche Emanuela è così per cui mi rispecchia molto”. Un film fresco, divertente, che parla ai giovani, a tutti i giovani perché alla fine “la disabilità non esiste” ci ripete nella nostra videointervista Alessandro Tiberi che interpreta Piero: “un ragazzo dolce e sensibile – dice – mi innamoro di una bella ragazza che si trova in difficoltà”.
E la bella ragazza in questione è Marta: “è quella che combina un gran casino e che metterà in moto la meraviglia di questa detective con una marcia in più – ci anticipa nella nostra videointervista Stella Egitto che la interpreta – questo film è un progetto unico e sono onorata di essere stata chiamata a farne parte, è stata un’esperienza indimenticabile, un grande esempio su come si possa fare cinema integrato di fatto”. Potrebbe forse mancare un cattivo? E chi altri se non Mirko Frezza che vediamo proprio in questi giorni su Rai 2 in Rocco Schiavone? “Come al solito faccio un cattivo che però, se guardate bene, tanto cattivo non è – ci suggerisce Mirko Frezza nella nostra videointervista – i ragazzi erano più preparati di me ed è stato questo l’unico problema”. Nel cast anche Paola Cortellesi nel ruolo dell’ispettore Bellamore, Claudia Gerini in quello della detective televisiva Ramona, Stefano Fresi e Massimiliano Bruno che fanno due impavidi – si fa per dire – poliziotti, Lillo che è il papà di Piero, Valerio Mastandrea che dice la sua mentre ridipinge il soffitto del commissariato, Andrea Preti, Paola Tiziana Cruciani, Tony Cairoli, Rosaria Renna, Luca Capuano, Mario Ermito.
Al di là della trama – che tratta comunque temi sociali importanti con leggerezza, condita da camei e battute da non perdere come quando Giulia dice a Lillo di non fare il matto – della scenografia, della fotografia, Detective per caso rappresenta un vero e proprio esperimento cui hanno dato vita, insieme, attori disabili e attori normodotati, perché fanno tutti parte dell’Accademia L’arte nel Cuore. Un esperimento riuscito perfettamente nel suo intento di abbattere ogni frontiera tra chi è malato e chi non lo è, senza rinunciare all’ironia, fornendo esempio e spinta verso un’inclusione che è artistica in quanto sociale e viceversa, e verso una nuova visione della disabilità.
“Questo film per noi rappresenta la vera mission della nostra Accademia – dice la presidente dell’Accademia Daniela Alleruzzo cui si devono anche il soggetto e la produzione di Detective per caso realizzato anche grazie alla collaborazione con la Fondazione Allianz UMANA MENTE – dare a persone che in molti chiamano speciali, o diversi, la possibilità di esprimersi artisticamente: sono loro i veri protagonisti, e gli spettatori, che siamo sicuri saranno numerosissimi, non faranno più caso alla loro condizione. Perché sono attori, cantanti veri. Ma soprattutto persone vere”. Le nostre videonterviste a Emanuela Annini, Alessandro Tiberi, Stella Egitto e Mirko Frezza: