Partito il 27 febbraio 2013 dal teatro Franco Parenti di Milano, prosegue il suo viaggio italiano il Don Giovanni a immagine e somiglianza di Filippo Timi, 41enne scrittore, regista, attore e doppiatore perugino. Insomma, un artista poliedrico. “Qui non c’entra nulla Moliere e nemmeno Mozart – racconta – come diceva Gilles Deleuze: per essere storici bisogna essere contemporanei”. Il Don Giovanni, sottotitolo quanto mai dissacrante vivere è un abuso, mai un diritto, arriva domani 3 marzo al Teatro Argentina di Roma dove resterà fino al 15 con la regia e le scene dello stesso Timi, accompagnato da molti attori tra cui Lucia Mascino, Umberto Petranca, Marina Rocco e Alexandre Styker.
“Don Giovanni agiva nell’epoca in cui viveva – dice ancora Timi – mi spiego: se io oggi vesto i suoi panni, se faccio l’amore con una donna, lo faccio in funzione del tempo che vivo adesso e non a quello passato”. La storia, basata su quella del librettista Lorenzo Da Ponte, è per questo motivo da lui riscritta pur rispettando i riferimenti all’epoca barocca, specchio di quella schizofrenia funzionale al testo, il passaggio repentino dall’alto al basso, l’altalena dell’anima con tutte le sue contraddizioni. A incastonare il Don Giovanni nel tempo che viviamo, elemento fondamentale anche la scelta delle musiche: “metto insieme La Gazza Ladra di Rossini con I migliori anni della nostra vita di Renato Zero, Luciano Pavarotti con i Queen e l’inferno che immagino io è quello rock della loro musica”.
La prima scena potrebbe essere la summa dell’opera costruita dal talento di Filippo Timi: lo spettacolo comincia con il personaggio che si fa di eroina sperando di morire sul materasso su cui consuma i suoi amori tribolati, un materasso a forma di croce. “Perchè per Don Giovanni l’amplesso è una sofferenza atroce, ogni donna che conquista non è una conquista in più, ma una donna in meno di quelle che dovrà conquistare”.
Dopo Roma il Don Giovanni di Filippo Timi sarà dal 17 al 22 marzo al Teatro Carignano di Torino, il 24 e 25 marzo a Casale Monferrato, Teatro Municipale.