Una coltellata al petto ha ucciso un uomo e tutto sembrerebbe riportare al mondo dell’usura di cui faceva parte, ma il tizio pare fosse ossessionato dal teatro e dall’arte tragica, molto tragica. Carmelo Catalanotti, questo il nome della vittima, era infatti sì uno strozzino ma pure un artista, fondatore e anima della compagnia teatrale di Vigata chiamata Trinacriarte e composta, più che da semplici attori, da veri e propri posseduti per la passione per il palcoscenico, una sorta di setta insomma, di cui Catalanotti era il guru, geniale e crudele. Intanto in città arriva Antonia, una giovane e affascinante collega, e il mondo per il Commissario Salvo Montalbano non sarà più lo stesso, e neanche lui lo sarà.
Arriva lunedì 8 marzo su Rai 1 Il metodo Catalanotti, nuova trasposizione televisiva del’ennesimo romanzo di Andrea Camilleri (Sellerio), che potrebbe anche essere l’ultimo della saga dedicata al commissario Montalbano. Dopo la scomparsa, strada facendo, di Alberto Sironi, del quale Luca Zingaretti ha preso il posto alla regia, tutto è diventato più difficile, raccontano i protagonisti del film e i produttori della Palomar, per cui non è detto che, tra pandemia e difficoltà varie, ce ne potrà essere un altro. Soprattutto non è detto che vedremo mai in TV il famoso Riccardino, quello che lo stesso autore siciliano aveva decretato dover essere l’ultimo da tirare fuori dal suo cassetto e rigorosamente dopo la sua morte, cosa che a quanto pare non è ancora avvenuta.
Il Metodo Catanalotti riunisce il cast storico della serie dei film di Montalbano con Luca Zingaretti in primis, da oltre vent’anni nelle vesti dello zelante e intuitivo commissario di Vigata; Cesare Bocci che è sempre e ancora Mimì così come Peppino Mazzotta è sempre e ancora Fazio e Angelo Russo l’imbranato agente Catarella. Ci sarà anche Sonia Bergamasco , l’ultima Livia in ordine di tempo, e forse l’ultima per davvero questa volta.
“Ne Il metodo Catalanotti, terz’ultimo romanzo della saga, ci sono tutti i temi cari a Camilleri – spiega Luca Zingaretti – e cioè l’amore che muove il mondo, il sesso, le corna, ma anche il teatro con l’eterno dilemma pirandelliano dello sdoppiamento dell’io e se sia più vera la realtà o la fantasia, la vecchiaia e il suo eterno tentativo di ghermire la giovinezza, la tragedia e il ‘tragediare’ proprio della cultura siciliana. In questo romanzo Andrea ci diletta con trovate e aneddoti del suo inesauribile bagaglio, disegnando dei personaggi indimenticabili. Ma la più grande delle novità è la perdita di controllo del Commissario, travolto dalla passione per una giovane collega. Salvo ci aveva abituato a pochi ma saldissimi punti fermi: l’amore per il suo lavoro, la devozione per Livia, l’imprescindibile attaccamento alla sua terra. Ebbene: qui viene messo tutto in discussione. Il Nostro è disposto a lasciare tutto e tutti pur di poter godere della vicinanza e dell’amore di una ragazza interpretata dalla splendida Greta Scarano. Per raccontare tutto questo occorreva un salto, bisognava marcare la differenza, trovare un dolore nuovo, un coraggio disperato. Penso di poter dire che ci siamo riusciti e di aver fatto, tutti quanti insieme, un gran bel lavoro”.
Ecco il nostro videoincontro con il cast de Il Metodo Catalanotti: Luca Zingaretti, Greta Scarano, Cesare Bocci e Peppino Mazzotta, e Marina Rocco e Antonia Truppo: