I brividi corrono sulla pelle quando intona Canzone per te di Sergio Endrigo, e la canta in italiano con la sua voce potente rotta dall’emozione. Uno dei momenti più belli e toccanti del concerto Brasilessenza di Fafá de Belém tenutosi nella splendida sala Palestrina di Palazzo Pamphilj, sede dell’Ambasciata brasiliana a Roma. La pluripremiata artista brasiliana ha ricordato anche come quel brano vinse il Festival di Sanremo del 68 presentato dallo stesso Endrigo in duo con Roberto Carlos.
Non si è risparmiata poi regalando emozioni su emozioni: sempre in italiano, stavolta con Io che amo solo te, Fafá de Belém ha omaggiato ancora Sergio Endrigo con cui nel lontano 1979 ha inciso in duetto un classico di Vinicius de Moraes e Baden Powell, quel Samba em prelúdio che troviamo nell’album dello stesso Endrigo di quell’anno intitolato Exclusivamente Brasil”. Poi in portoghese ha reinterpretato 4 marzo 1943 di Lucio Dalla, nella versione brasiliana di Chico Buarque intitolata Minha história, e anche Acquarello del suo conterraneo Toquinho che tanto successo ebbe in Italia nell’estate del 1983. E ancora tante altre canzoni, le sue e quelle di Tom Jobim e Ivan Lins, tra un discorso e l’altro palando di democrazia, pace e libertà, e della forza della musica che unisce contro gli anni di guerre che stiamo attraversando, ed è anche in questo senso che ha deciso di cantare in due lingue.
Ad accompagnarla al pianoforte, il grande musicista e compositore brasiliano André Mehmari: a lui solo inizialmente il palco, prima di presentare Fafá de Belém che accompagnerà per tutto il concerto, e poi ancora uno spazio tutto per sé per regalarci un incontro tra la musica afro brasileira e la classica europea, con escursioni meravigliosamente malinconiche nel mondo felliniano di Amarcord. Applausi e standing ovation, e il finale nell’abbraccio con l’ambasciatore brasiliano Renato Mosca che l’ha omaggiata con i fiori.