Con Soli di e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, e con Margherita Kay Budillon in scena sabato 19 ottobre nella sala maggiore dall’Accademia di Arte drammatica Cassiopea nel cuore di Roma, prosegue la prima edizione del Festival Costellazioni, una rassegna teatrale coraggiosa e innovativa che nel corso di tre fine settimana vede protagonisti artisti noti e meno noti, affermati e alle prime esperienze, ognuno con la propria visione del teatro, e che comprende anche workshop e attività laboratoriali, offrendo quindi una panoramica della scena teatrale contemporanea, fatta e nascente, restituendola alla città. Con le musiche eseguite dal vivo da Vincenzo Scorza e la produzione del collettivo artistico bolognese Ateliersi, Soli punta sulla relazione tra identità e dimensione lavorativa muovendosi tra l’arte relazionale di Maria Lai, la visione del Living Theatre su Pirandello e il realismo poetico di Kaurismaki.
Domenica 20 ottobre è la volta di Sempre domenica, una produzione Controcanto Collettivo – compagnia teatrale dei Castelli Romani diretta da Clara Sancricca, un lavoro sul lavoro e sul tempo che vede sul palcoscenico sei attori su sei sedie, ovvero Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Giorgio Stefanori, a tessere una trama di storie e di esistenze incrociate. Sabato 26 ottobre arriva Il cielo sta per cadere, una produzione Cassiopea Teatro-Sperimentazione in collaborazione con Teatro del Carretto, dove Le Troiane di Euripide diventano il pretesto per raccontare il dramma della guerra senza alcuna collocazione temporale, con Sofia Abbati, Francesco Barra, Francesco Capalbo, Giulia Celletti, Ariana Cutrone, Marta De Medici, Sara Giannelli, Ilenia Lusito diretti da Maria Grazia Cipriani.
Il Festival Costellazioni chiude domenica 27 ottobre con un doppio spettacolo: Memme Bevilatte, di e con Andrea Baldoffei che porta in scena la storia di Teresa Giovannucci che nel 1943 salvò la famiglia Vivanti dalla deportazione nei campi di concentramento raccontata proprio da due suoi componenti. E a seguire C’era una volta Mimì, di e con Domenico Santarella, con le coreografie di Cora Gasparotti e gli Arrangiamenti di Miky Zucaro, a omaggiare, tra musica, danze e racconti, il grande Domenico Modugno, cominciando dalle sue prime divertenti canzoni in salentino ispirate alla sua Puglia per arrivare ai successi mondiali come Vecchio Frack, Meraviglioso, Piove, La lontananza, Nel blu dipinto di Blu.