Al Festival del Cinema di Spello e dei Borghi Umbri sono di casa. Parliamo di Valeria Zazzaretta (A Tor Bella Monaca non piove mai, La casa degli sguardi), e Francesco Castiglione (Don Matteo, Che Dio ci aiuti, Un passo dal cielo, Doc, Vanina), colleghi e amici nella vita che dopo tanto cinema e TV, alla 14esima edizione della kermesse hanno presentato in prima assoluta, al Teatro Subasio di Spello, uno spettacolo teatrale intitolato Il Gioco, che vedrà la sua prossima tappa al Teatro Spazio di Roma il 29 e 30 marzo.
Scritto da Davis Tagliaferro e con la regia di Fabio di Gesto, Il Gioco, mai andato in scena, li vede protagonisti nei ruoli di Normann e Paul, una donna e un uomo sposati da vent’anni che per salvare il loro matrimonio dalla noia si incastrano in un gioco di cambi di identità che li tiene avvinghiati in una morsa senza via d’uscita. Non c’è, nel condurlo, alcuna innocenza o ingenuità, piuttosto, nel loro mondo adulto, si trasforma nell’occasione di vomitarsi addosso risentimenti, rancori e paure.
In un clima di metamorfosi continua, le regole fondamentali sono: diventare ciò che non si è, mutare repentinamente in qualcun altro che possa parlare al loro posto, che possa dargli la possibilità di esprimersi senza censure, senza inibizioni e senza controllo. Cambiando identità continuamente per eliminare barriere, distruggere vincoli, abbattere recinti e confini da sempre ormai troppo radicati, nel gioco i protagonisti vivono rapporti di complicità, di necessità, di aiuto, di erotismo, di abbandono, in cui ritroviamo spesso la vittima e il carnefice nelle vesti più svariate, in cui non riescono mai a stanziare troppo, ma di cui sono costretti a servirsi perché altrimenti gli sarebbe impossibile fare.
Il gioco dei ruoli come fonte di espressione e di libertà certo, ma di quella sconfinata libertà che porta con sé tutti i rischi che presuppone, generando conflitti, tormenti, ossessioni e rabbie, in una dimensione senza regole in cui viene violentemente coinvolto passato, presente e futuro. Serrato il ritmo dei dialoghi, non senza ironia e dramma. In un terreno in cui vita e morte giocano un ruolo determinante, alla realtà non viene mai lasciata la possibilità di affermarsi senza che arrivi la finzione a sporcarla, a scomporla, a distruggerla a volte, a corromperla e a travisarla altre. Un gioco, che nel gioco si beffa di sé stesso.
Alla loro conduzione è stata affidata la serata finale di premiazione del Festival del Cinema di Spello e dei Borghi Umbri all’Auditorium San Domenico di Foligno, sabato 15 marzo alla presenza di madrina e padrino, Sara Ciocca e Alessandro Sperduti. Noi li abbiamo incontrati in occasione della prima serata. Ecco la nostra videointervista a Valeria Zazzaretta e Francesco Castiglione:
Le Foto sono di Angelo Costanzo