Ottobre 1990. Una giovane donna guida nella notte lungo una strada deserta, ascolta la radio e canta, è tranquilla, allegra persino, fino a quando non si accorge che un’altra auto la sta seguendo, le si affianca, la supera, si lascia poi superare, ma poi sembra che la stia aspettando, così la donna terrorizzata si lancia nell’area di un autogrill, abbandona la sua macchina, grida aiuto ma nessuno la sente, le porte sono chiuse, non c’è nessuno, fugge a piedi per l’area cespugliosa dietro lo spiazzo fino a tornare sulla strada, riuscendo a fermare un tir. Cosa le sarà accaduto poi? Per saperlo bisogna continuare a vedere Fino all’Ultimo Indizio (The little things) con Denzel Washington (Training Day, Glory), Rami Malek (Bohemian Rhapsody) e Jared Leto, che per la sua interpretazione nel film ha ricevuto la nomination ai Golden Globe come miglior attore non protagonista, e proprio in questi giorni a Roma sul set di Gucci di Ridley Scott in cui interpreta Paolo Gucci, cugino di Maurizio Gucci. Fino all’Ultimo Indizio (The little things) è diretto da John Lee Hancock (The Blind Side, Saving Mr. Banks, The Founder) da una sua sceneggiatura originale scritta ben tre decenni fa: “ho inventato la storia all’inizio degli anni Novanta quando i cinema erano pieni di film di poliziotti amici – dice – volevo fare qualcosa di diverso, e dargli un’atmosfera più simile ai film degli anni Settanta“.
Los Angeles non è solo la città degli angeli. Un serial killer sta infatti ammazzando le donne della zona. Non lo sa Joe Deke Deacon (Denzel Washington), vice sceriffo della contea di Kern, quando ci viene mandato per raccogliere delle prove su un altro caso. Sugli omicidi seriali sta indagando il sergente Jim Baxter (Rami Malek), non proprio l’emblema dell’empatia, ma quando si accorge del fiuto di Dake, non può fare a meno di chiederli aiuto, non ufficialmente si intende. Ma per entrambi il cammino verso la ricerca della verità e delle prove contro l’unico indiziato, l’ermetico Albert Sparma interpretato da Jared Ledo, li metterà di fronte ai loro demoni e per Dake soprattutto non sarà facile.
“Dake è un personaggio segnato, cinico, guardingo – rivela Denzel Whashington – semmai avesse avuto una qualsiasi fede, l’ha persa, ma continua quello che è quasi un viaggio spirituale attraverso il tipo di inferno che penso forse solo un poliziotto potrebbe capire, e l’ho trovato davvero interessante. Sapevo che John era uno scrittore e regista meraviglioso, e quindi lavorare con lui è stata una decisione davvero scontata”. “La storia pone domande non solo sulla colpevolezza o sull’innocenza, ma sui presupposti, sull’identità – dice Jared Ledo – è stato sorprendente, e penso che la gente rimarrà scioccata dal finale“.
Tra le cose che rendono Fino all’ultimo indizio un film particolare rispetto ai thriller psicologici più recenti è che, essendo ambientato negli anni Novanta si presenta, come dire, tecnologicamente arretrato: non ci sono cellulari, computer e prove inconfutabili del DNA, ad esempio, il che pone maggiormente in primo piano le capacità umane dei due detective. E che non finisce come finiscono di solito i film di questo genere. “Uno dei motivi per cui ho apprezzato questa storia è perché non ha il solito finale hollywoodiano – dice infatti Rami Malek – ti fa dubitare dell’idea che ci facciamo sulle persone – i criminali, e persino noi stessi – e cosa succede quando siamo estremamente ossessionati da qualcosa”.
Nel cast anche Natalie Morales (Battle of the Sexes), Terry Kinney (Mile 22, Billions), Chris Bauer (Sully, The Deuce), Joris Jarsky (Bad Blood), Isabel Arraiza (Pearson) e Michael Hyatt (Crazy Ex-Girlfriend). Fino all’ultimo indizio è in esclusiva digitale per l’acquisto e il noleggio premium su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.