Ottimi ascolti, e non c’era da dubitarne, per la prima puntata della nuova, sedicesima stagione di Storie Maledette di Franca Leosini, che abbiamo incontrato pure a Sanremo 2018, partita ieri, domenica 11 marzo, in prima serata su Rai 3: 1.855.000 i telespettatori che l’hanno seguita per uno share del 7,5% – meglio della prima puntata della precedente stagione dedicata a Rudy Guede in carcere per l’omicidio di Meredith Kercher – e pure al primo posto delle interazioni social. Un inizio col botto che ha visto la messa in onda della prima parte dell’intervista a Sabrina e Cosima Misseri, condannate all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi uccisa a soli 15 anni il 26 maggio 2010 ad Avetrana, realizzata dal Franca Leosini nel carcere di Taranto dove le due donne sono detenute. Un’intervista condotta come sempre con lucidità e in stile diretto, con il consueto linguaggio della conduttrice tra il colto e il colorito, e iniziata con una certa grazia nella presentazione della giovane vittima descritta come un angelo. La seconda parte dell’intervista a Sabrina e Cosima Misseri andrà in onda domenica prossima nella seconda puntata di Storie Maledette. Ma come mai suscita un così grande interesse nel pubblico televisivo un programma di nera raccontato attraverso i suoi protagonisti, tutti assolutamente “non professionisti del crimine – ci dice Franca Leosini nella nostra videointervista che trovate a fine articolo – ma persone come me e come te che ad un certo punto della loro vita cadono nel vuoto di una maledetta storia”? E quali altre Storie Maledette ci attendono dopo quella del delitto di Avetrana? Lo abbiamo chiesto direttamente all’autrice e conduttrice, ecco dunque la nostra videointervista a Franca Leosini:
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