Francesca Cabrini: uscita evento per il film sulla patrona degli emigranti con Cristiana dell’Anna, videointerviste al cast

di Patrizia Simonetti

Ci sono donne che hanno compiuto imprese importanti per il futuro dell’umanità delle quali sappiamo ben poco. Come Francesca Cabrini, ad esempio, o meglio Madre Cabrini perché era una suora. Spinta dunque da una grande fede, ma anche da un senso pratico e da un progetto che aveva ben chiaro nella mente, ha dovuto seguire le regole della Chiesa, con i suoi veti, i suoi pregiudizi e le sue gerarchie, scardinandole e aggirandole per portare a termine il suo ambizioso piano di aiuto agli emigranti di tutto il mondo, e per affermare, rendendolo tangibile e riconoscibile,  il ruolo delle donne nel migliorare la società e cambiare il mondo.

Nei bassifondi di Manhattan a fine 1800 hanno provato a sopravvivere migliaia di immigrati italiani, trattati come ratti, non curati seppure moribondi, umiliati nel corpo e nello spirito, stessa sorte per i loro figli, a dispetto della tenera età, dell’innocenza e della fragilità, nonché del dovere di ogni adulto di proteggere, accudire, salvare i bambini.

Suor Francesca Cabrini voleva andare in Cina ad aiutare le popolazioni più povere, invece Papa XIII, dopo non poche riserve e negazioni, le concede l’America. E lei, assieme a un pugno di consorelle, scopre una città le cui strade e fogne, a detta degli stessi newyorkesi, si sono trasformate nell’unica casa possibile per gli orfani itaiani. E come non pensare al nostro oggi, ai campi profughi, ai centri di accoglienza, ai morti,adulti e bambini, in mare, e a come, nel paese di Francesca Cabrini, chi arriva da lontano disperato e solo venga ancora sfruttato e maltrattato come i nostri antenati a New York…

Un coraggio e una determinazione, nonostante la salute non l’abbia mai assistita sin da bambina, che le permettono di affrontare i potenti, convincerli, ricattarli persino, pur di ottenere fondi, scuole, case per ospitarli e istruirli, in nome dell’integrazione ma senza tagliare le loro radici o cancellare i loro valori.

Una donna eccezionale, poi beata, poi santa e poi Celeste patrona di tutti gli emigranti, che ha fondato le Missionarie del Sacro Cuore del Gesù e scuole, ospedali e orfanotrofi in tutto il mondo, che rivive sul grande schermo magnificamente interpretata da Cristiana dell’Anna che tanto successo ha avuto per l’uscita statunitese del film la scorsa primavera: Mi ha toccato la sua capacità di essere molto vicina agli altri e di capirli – ci dice nella nostra videointervista – sapeva come fare, come essere insegnante, come dare quello che aveva dentro di sè agli altri, con spirito di abnegazione e in maniera totalmente generosa”.

Ad affiancare l’attrice napoletana, la nuova stella del buon cinema Romana Maggiora Vergano nel ruolo di un’ex orfana ora prostituta che con fatica e dolore cambierà la sua vita: Vittoria è il simbolo di una generazione italiana di quel periodo che compie un viaggio alla ricerca di fortuna e di un futuro e si ritrova in mezzo alla strada trattata come i topi ci dice nella nostra videointervista; Federico Ielapi che come Paolo apre il film con una delle scene più drammatiche: “Paolo è un personaggio bellissimo – ci dice nella nostra videointervista – un ragazzo che lotta contro tutti gloi ostacoli che la vita gli pone, ed è molto coraggioso“. E Giancarlo Giannini nel ruolo di un Papa che, nonostante tradizioni e pregiudizi, ha il barlume di comprendere che solo una donna, e solo quella donna, ce l’avrebbe potuta fare: “Papa Leone XIII  – ci dice – è stato intelligente nell’intuire la forza soprattutto spirituale di questa meravigliosa donna“.

Nel cast anche John Lithgow nel ruolo del Sindaco di New York che crede di incensare Francesca Cabrini con la frase “peccato che lei sia una donna, sarebbe stata un grande uomo” alla quale lei ribatte “Eh no, un uomo non potrebbe fare quello che facciamo noi”;  David Morse che interpreta l’arcivescovo; e Virgina Bocelli nel ruolo di una piccola orfana, e che con  suo padre Andrea Bocelli canta la canzone originale del film Dare To Be (Capital/Universal Music), mentre le musiche sono di Gene Back. Un plauso infine alla fotografia magnifica di Gorka Gomez Andreu.

Scritto da Rod Barr e dallo stesso regista, il messicano Alejandro Monteverde, Francesca Cabrini si appresta ad un uscita evento italiana di soli tre giorni, dal 13 al 15 ottobre, distribuito da Dominus Production, realtà fondata da Federica Picchi Roncali che promuove opere cinematografiche basate su storie vere dai temi socialmente rilevanti. Le nostre videointerviste a Cristiana dell’Anna, Romana Maggiora Vergano e Federico Ielapi e l’intervento di Giancarlo Giannini in conferenza stampa:













Le Foto sono di Angelo Costanzo