Gianluca Grignani e Giusy Ferreri sul palco de La Notte dei Serpenti

di Patrizia Simonetti

Gianluca Grignani e Giusy Ferreri

sono i superospiti della prima edizione de La Notte dei Serpenti, il concertone omaggio alla cultura e alla tradizione musicale abruzzese che si terrà sabato 29 luglio allo Stadio del Mare di Pescara. Sul palco, l’Orchestra dei Serpenti e il coro, composti da musicisti e cantanti per la maggior parte abruzzesi, di origine o di nascita, diretti dal Maestro Enrico Melozzi, ideatore e direttore artistico e musicale dell’evento, e anche un corpo di ballo che accompagnerà brani e musiche con coreografie ad hoc.

Giusy Ferreri presterà la sua voce a Mare Maje (Scura Maje), uno dei canti della tradizione popolare abruzzese, noto al grande pubblico anche per la versione arrangiata da Nino Rota per Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” di Lina Wertmüller. Mentre Gianluca Grignani proporrà al pubblico alcuni dei suoi più grandi successi, impreziositi da nuovi arrangiamenti che si rifanno alla tradizione abruzzese, tra cui Quando ti manca il fiato, brano co-firmato con Enrico Melozzi che per lui ha diretto l’orchestra del 73° Festival di Sanremo (Qui la nostra videointervista a Gianluca Grignani a Sanreno 2023) .

Sono onorato di salire sul palco de La Notte dei Serpenti per celebrare la musica abruzzese e in generale la cultura popolare – dice Gianluca GrignaniNon conoscevo benissimo l’Abruzzo, ma ho imparato a scoprirlo pian piano anche grazie a Melozzi con cui, ad esempio, ho trascorso l’ultimo Natale in Abruzzo, dove ho registrato Quando ti manca il fiato, e mi sono trovato  benissimo, sia per la gente, che per il calore che ha. Spero di poter dare a loro quello che è stato dato a me“. “La curiosità del canto popolare e il fascino della lingua dialettale mi hanno portato ad accettare l’invito del Maestro Enrico Melozzi e condividere  così un’esperienza unica e inedita da svelare durante La Notte dei Serpenti – afferma Giusy FerreriUno stile che si presenta come raffinato, elegante, vero e talvolta crudo, aspro, passionale e drammatico. Sensazioni che ho già vissuto interpretando in siciliano con il maestro Nicola Piovani La canzone del mal di luna,  così come Terra ca nun senti di Rosa Balistreri durante alcune tappe del tour in Sicilia e Tu si na cosa grande pe me, insieme a Gennaro Cosmo Parlato nel 2011. Invece, è ancora inedita questa versione abruzzese”.

Come accaduto nei campi di cotone americani, dove i canti degli schiavi hanno dato origine al blues, così i canti popolari abruzzesi trovano  le loro origini nelle nostre campagne, dove i lavoratori cantavano per esorcizzare la paura di morire dovuta alle condizioni estreme in cui si trovavano, motivo per cui i canti popolari si avvicinano al sacro – spiega Enrico Melozzi Con La Notte dei Serpenti ho voluto azionare un doppio meccanismo per celebrare questa parte del nostro patrimonio culturale e per trasmettere la bellezza e la poesia di questa lingua: pop-izzare il dialetto, ovvero dare una nuova veste ai canti  dialettali attraverso una delle più particolari voci pop italiane, quella di Giusy Ferreri, e dialettizzare il pop, traducendo in dialetto alcune delle canzoni di Gianluca Grignani che hanno segnato la storia della musica italiana“. Per nome di questa nuova iniziativa culturale e musicale, Melozzi  ha scelto di ispirarsi al celebre culto di San Domenico, che vede il suo punto apicale nell’antichissimo rito Festa dei Serpari a Cocullo (AQ), identificando nel serpente un simbolo esotico, potente, misterioso, affascinante e attrattivo.

Il concertone, promosso e finanziato dalla Regione Abruzzo, fortemente voluto dal Presidente della Regione Marco Marsilio e realizzato in collaborazione con il Comune di Pescara, coinvolgerà tutti i partecipanti in un’esperienza musicale e culturale indimenticabile, con performance uniche caratterizzate da melodie avvincenti e da ritmi autentici della tradizione, che trasporteranno il pubblico in un emozionante viaggio nel tempo, alla riscoperta delle origini e delle tradizioni locali, ripercorrendo la narrazione epica dell’Abruzzo, intrecciata con antiche melodie, e innalzandola a un livello più aulico grazie all’accostamento con i grandi classici di poeti e scrittori a cui l’Abruzzo ha dato i natali, da D’Annunzio a Flaiano, da Ovidio  a Sallustio.

Tutt li fundanell, J’Abruzzu, La Jerv a Lu Cannet, Vola Vola Vola e Addije, addije amore (che ha ispirato Amara Terra Mia rielaborata da Domenico Modugno) sono solo alcuni dei canti popolari che il pubblico de La Notte dei Serpenti potrà ascoltare in versioni inedite, impreziosite dalle armonizzazioni a cura di Enrico Melozzi, che non andranno ad intaccare l’originalità dei testi in dialetto. Anche se una traduzione del dialetto consentirebbe a più persone  di comprenderne il significato, l’intento di Melozzi è quello di dare sempre più risalto all’importante valore poetico e alla sacralità che hanno i testi dialettali ed evidenziare il forte impatto che hanno sugli ascoltatori, che possono dunque godere della  libertà di interpretarli a proprio modo e di creare una propria visione del racconto. Tutti gli arrangiamenti, le orchestrazioni e le composizioni sono a cura del direttore artistico e musicale Enrico Melozzi.

L’Orchestra dei Serpenti è composta da Roberto Gallinelli (basso), Nicola Costa e Gionni Di Clemente (chitarre), Salvatore Mufale (tastiere), Maurizio Dei Lazzaretti (batteria),  Alberto Barsi (chitarra elettrica), Danilo Di Paolonicola (organetto), Armando Rosilio e Martina Zecca (voci e tamburelli), Antonio Franciosa (tamburello), Christian Di Marco (ciaramella), Carmelo Colajanni (strumenti a fiato vari), Alessandra Venura, Teresa Scalese, Anna Azzola, Stellina e Franco Palumbo (voci); il coro dalle voci di Cinzia Cantoresi, Angela Cantoresi, Elena Cicconi, Monica Dezzi, Cristiana Falconi, Letizia Serpentini e Vincenzo Serpentini; il corpo di ballo da Lusymay Di Stefano (prima ballerina), Federica Sestili, Laura Espositi e Claudio Cirsone.