E se Shakespeare fosse stato siciliano, di Messina per la precisione? Allora la sua celeberrima opera Molto rumore per nulla suonerebbe tipo Troppu trafficu ppi nenti. Questa la teoria portata avanti niente meno che da Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale a raccogliere, sul palcoscenico del Globe Theatre, quelle insistenti voci e coincidenze secondo le quali William Shakespeare si chiamava in realtà Michele Agnolo Florio Crollalanza, era di origine quacquera e fu perseguitato per la sua religione tanto da doversi spostare continuamente tra Messina, Venezia, Verona, Stratford e Londra; e sarà proprio Troppu trafficu ppi nenti, adattamento di Andra Camilleri e regia di Giuseppe Dipasquale, appunto, ad aprire giovedì 22 giugno la nuova stagione dello shakespeariano Silvano Toti Globe Theatre, l’unico teatro elisabettiano d’Italia e l’unico di Roma che sta aperto d’estate e chiuso d’inverno, ancora con la direzione artistica di Gigi Proietti che sarà anche tra i protagonisti del cartellone con un gradito ritorno, quello di Edmund Kean di Raymund FitzSimons, adattamento e regia sempre di Gigi Proietti, perché “una boccata d’ossigeno ci vuoe ogni tanto” ci dice nella nostra videointervista che trovate a fine articolo, in scena dal 7 al 16 luglio: un uomo solo nel suo camerino che ripensa alla sua vita tra successi e debacle attraverso le parole di Shakespeare. E poi la novità di Enrico V con Daniele Pecci protagonista, regista e adattatore, dal 21 luglio al 6 agosto; e i ritorni come l’immancabile Sogno di una notte di mezza estate, giunto all’undicesimo anno di repliche con la regia di Riccardo Cavallo dal 9 al 20 agosto, e per il secondo anno Il mercante di Venezia diretto da Loredana Scaramella dal 24 agosto al 10 settembre; altro nuovo allestimento del Globe Theatre è il Macbeth firmato Daniele Salvo dal 15 settembre al primo ottobre; per chiudere dal 5 al 15 ottobre ancora con Molto rumore per nulla ma in versione originale, quindi con Much ado about nothing, regia di Chris Pickles. Nel mezzo, gli appuntamenti speciali con tanta tanta musica: i Sonetti d’amore di Melania Giglio, che concilia i classici versi di Shakespeare con quelli moderni delle canzoni di Marvin Gaye, Amy Winehouse, Leonard Cohen e Alanis Morisette; Playing Shakespeare di Loredana Scaramella con la musica dei William Kemp; e il 24 e il 31 luglio la novità assoluta del Globe Theatre, Il canto di Shakespeare, concerto elisabettiano originale con le parole e le musiche usate dal grande drammaturgo inglese nelle sue opere, con Pamela Villoresi, l’ensamble Musica Antiqua Latina e la regia di Francesco Sala. Di questo ed anche del suo ritorno al cinema con Il premio di e con Alessandro Gassmann, e con Rocco Papaleo e Anna Foglietta, abbiamo parlato nella nostra videointervista a Gigi Proietti:
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