Alfonsina è una bidella in pensione di un piccolo paese della Puglia. Parla tanto Alfonsina, soprattutto dice sempre quello che pensa, per esempio che non farà mai pace con il fratello Saverio che le avrebbe rubato qualche centimetro di terra. Ma quando sogna la Madonna che le chiede di farci pace, obbedisce. Maria le chiede però anche qualcos’altro, e cioè di liberarla da dove è sepolta, esattamente sotto un albero di carrube al confine tra il terreno di Saverio e quello dell’acerrimo nemico, Malavasi. E lei ce la metterà tutta per farlo e scoprirà anche un terribile e antico segreto che riguarda la sua famiglia. Alfonsina è la protagonista de Gli agnelli possono pascolare in pace, ed è interpretata da Maria Grazia Cucinotta.
II film, scritto e diretto dal regista siciliano Beppe Cino, al cinema da giovedì 11 aprile, brilla di un’atmosfera singolare, a metà tra la saga familiare e il racconto magico che si appoggia alla religione. Tutto però ne Gli agnelli possono pascolare in pace sembra scavalcare tempo e realtà, trattando tuttavia temi assolutamente attuali e importanti come i confini, reali e mentali, quelli dettati dal pregiudizio, come sottolinea Maria Grazia Cucinotta, che ci tengono ancorati al passato impedendoci di vivere il presente. Confini che vanno abbattuti, come ci spiega Massimo Venturiello che interpreta Saverio, un uomo di campagna, isolato dal mondo, ma accogliente e inclusivo, tanto che nella sua fattoria lavora un’intera famigli di migranti. Contro di loro si scaglierà nel momento clou della storia Malavasi figlio, per poi restarne invece fatalmente affascinato.
Altri particolari, dettagli e personaggi fanno de Gli agnelli possono pascolare in pace un’opera complessa e al tempo stesso godibile con la sua storia pesante alleggerita dall’ingenuità apparente di Alfonsina, e dai dialoghi di lei con le amiche interpretate dalle bravissime Rossella Leone e Tiziana Schiavarelli, la prima, postina del paese, sempre pronta a raccogliere i dubbi dell’altra e a trovare risposte semplici, così come la seconda a semplificare le cose, magari sedute sulle lapidi del cimitero mentre Alfonsina fa sentire ai genitori defunti l’odore del caffè preso apposta al bar o mangiando e bevendo insieme attorno a una tavola apparecchiata. Per non parlare della Madonna Addolorata che si palesa nel sonno di Alfonsina con una faccia e un accento che le ricordano tanto qualcuna….
Gli agnelli possono pascolare in pace, prodotto e distribuito da Draka Production, parla di divisioni, rancori e vendette, ma anche di amore, accettazione e perdono. “Un giallo metafisico teso al superamento di una cultura ossessionata dal feticcio della proprietà e del confine – dice il regista Beppe Cino – Una quête dove la potente leva del sacro porta alla luce antichi misfatti per descrivere un presente succube di pregiudizi che individuano nell’altro, nello straniero, un nemico. Un racconto morale che fa ricorso al realismo magico per affermare che davvero si può cambiare qualcosa. Perché da sempre è il cambiamento la logica profonda di ogni storia“. Nel cast anche Umberto Sardella, Dante Marmone, Valentina Gadaleta. Le nostre videointerviste a Maria Grazia Cucinotta e Massimo Venturiello:
Le Foto del cast sono di Angelo Costanzo