Si è aperta in grande stile con la magia delle note del Maestro Ezio Bosso, insignito del Gran Premio della Stampa Estera, esibitosi al pianoforte (qui il video dell’esibizione), la cerimonia di premiazione dei Globi d’Oro 2019, i premi al cinema italiano assegnati dalla Stampa Estera, quest’anno ospitata a Villa Wolkonsky, residenza dell’Ambasciatore britannico a Roma, e condotta da Claudio Lavanga e Alina Trabattoni, co-responsabili del comitato di giuria. Il premio al Miglior Film è andato a Marco Bellocchio per Il traditore: “incentrato su un personaggio altamente drammatico – si legge nella motivazione – il film ne ricostruisce dall’interno, in modo coinvolgente e seduttivo, la tormentata psicologia. Il regista passa magistralmente dalla cronaca minuziosa dei fatti e dei delitti di mafia visti nella loro cruda realtà, alla teatralità del maxi processo, alla dimensione onirica del protagonista senza mai rinunciare alla sua visione etica del mondo”. De Il Traditore premiata anche la colonna sonora firmata da Nicola Piovani. Ennesimo premio per Alessandro Borghi, anche ai Globi d’Oro 2019 come Miglior Attore per il film Sulla mia pelle: “tantissime parole, nei tribunali, nella media, si sono dette sulla morte di Stefano Cucchi. Ma parole non bastano per toccare il cuore – recita la motivazione – Cucchi in realtà ha iniziato, diciamo così, a vivere solo quando Alessandro Borghi si è infilato nella sua pelle. Lui espone la violenza brutale e l’atteggiamento letargico di coloro che erano coinvolti. Ai nostri occhi, Borghi è l’attore del momento, che ha anche fatto impressione nel film Il primo re, dimostrandoci che è un attore che andato oltre al typecasting, e che ha tutte le carte per una svolta internazionale”. Sulla mia pelle si porta a casa anche il Globo d’Oro per la Miglior Sceneggiatura, scritta dal regista Alessio Cremonini e da Lisa Nur Sultan che “va ad un film la cui trama è diventata un tema drammatico e fondamentale per la società civile italiana – dice la motivazione – un tema difficilissimo che nel film viene descritto con il giusto equilibrio in un crescendo realistico, dove traspira ovunque la grande passione per la ricerca della verità”. Migliore attrice per i Globi d’Oro 2019 per Croce e delizia di Simone Godano è Jasmine Trinca che ha così debuttato nella commedia, assente però della serata e la motivazione gioca con le parole e con i titoli degli ultimi film da lei interpretati: “con Croce e delizia ha dato conferma della sua bravura, rivelando di avere anche i tempi comici – con un’interpretazione che io sento ancora “Sulla Mia Pelle”. È una ragazza “Fortunata”, che con la sua arte ci dona “Euforia”. È un’attrice che fa parte della “Meglio Gioventù “del cinema italiano. È una ragazza dolce come il “Miele” ma se la fate arrabbiare diventa un “Caimano”.
La Miglior Opera Prima ai Globi d’Oro 2019 è Bangla di Phaim Bhuiyan, che ha battuto La terra dell’Abbastanza di Fabio e Damiano D’Innocenzo, giudicata “un’opera che aiuta l’integrazione reciproca di un Paese che oramai è sempre più multiculturale. Il regista e protagonista mette in discussione le due culture per ritrovare la terza cultura della intercultura. Le famose seconde generazioni fanno sentire il loro vissuto usando lo humour e nuovi linguaggi. Nonostante le tante difficoltà burocratiche le jus soli non sono più soli”. La Miglior Fotografia è quella di Daria D’Antonio per Ricordi?. Alla giovanissima ed emozionatissima Ludovica Nasti è andato il Globo d’Oro come Giovane Promessa per la serie L’amica geniale “per l’enorme forza e per la maturità interpretativa di una piccola grande attrice che ha saputo plasmare sullo schermo tutta la rabbia e la profonda caparbietà di una donna del sud, tosta e tenera, forte e allo stesso tempo sensibile come sono le donne del sud del mondo”. Premio alla Carriera a Franco Nero e Vanessa Redgrave, che, assente alla serata, ha consegnato una lettera di ringraziamenti a Franco Nero che l’ha letta sul palco: “due icone della storia del cinema nei due paesi che ci ospitano, l’Italia e la Gran Bretagna recita la motivazione del duplice premio – Vanessa Redgrave e Franco Nero rappresentano una professionalità e un amore per il proprio lavoro che va oltre qualsiasi confine”.
Il Globo d’Oro per la Miglior Serie TV, novità assoluta di questa edizione, è andato a Il nome della rosa, serie Rai diretta da Giacomo Battiato “che racconta la storia di un grande cambiamento – questa la motivazione – l’inizio dell’Era Moderna e i problemi della società, temi che possono sembrare molto lontani ma che sono profondamente attuali: immigrazione e conseguente integrazione, il dibattito religioso, politico e umano temi raccontati magistralmente in questa serie”. Miglior Cortometraggio è Olmo di Davide Calvaresi, “una semplice, delicata e toccante storia – spiega la motivazione – raccontata con una creatività ispirata alla tradizione italiana dei burattini. I giochi di parole che esprimono una profonda filosofia rendono questo corto un vero gioiello”. Miglior Documentario è Butterfly di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman “per originalità della scelta narrativa, coerenza estetica, capacità di raccontare una parabola sportiva che si intreccia con l’evoluzione e la crescita della protagonista, soffermandosi in modo mai scontato sullo spaesamento della sconfitta, invece che sull’euforia della vittoria”. Ed ecco le nostre videointerviste sul red carpet dei Globi d’Oro 2019 a Marco Bellocchio, Alessandro Borghi, Alessio Cremonini, Franco Nero, Ludovica Nasti, Phaim Bhuiyan, Giacomo Battiato, Fabio e Damiano D’Innocenzo: