È uno di quei dischi da portare con sè nell’isola deserta. Horses è un album diventato leggenda, la prima opera firmata nel 1975 dalla poetessa del rock Patti Smith, il cui ritratto in bianco e nero, realizzato da Robert Mapplethorpe, impreziosisce la copertina.
Prodotto da John Cale dei Velvet Underground, il disco si fonda su un mix affascinante di rock, recitazione e avanguardia, un anticipasto di ciò che avverrà negli anni a seguire con new wave e punk. E se il punk non brillava certo per testi i profondi, al netto di poche eccezioni come i Clash, la 69enne artista di Chicago introdusse nel rock con Horses una scrittura raffinata simile a quella di Bob Dylan, lasciando comunque intatte rabbia ed energia. Resta il disco meno elettrico degli anni ’70 di Patti Smith, segnando comunque l’inizio di un nuovo linguaggio musicale che poi influenzò e ispirò molti artisti, come Michael Stipe, futuro leader dei Rem.
E per festeggiare i primi 40 anni del disco, Patti Smith è protagonista di un tour mondiale con sei tappe italiane: la prima stasera, domenica 14 giugno, a Roma all‘Eutropia Festival, il 16 giugno a Catania, il 19 giugno al Teatro Romano di Verona, il 20 giugno a Villa Arconati di Milano, il 27 luglio al Parco della Certosa di Collegno, vicino Torino e il 28 luglio a Gardone, in provincia di Brescia.
Queste la tracklist di Horses:
1) Gloria
2) Redondo Beach
3) Birdland
4) Free Money
5) Kimberly
6) Break It Up
7) Land: Horses / Land Of A Thousand Dances / La Mer(De)
8) Elegie
9) My Generation (bonus track sulla ristampa in CD)