Un maestro di pianoforte e un bambino. Il primo ha una vita che non lo soddisfa e non troppo tempo davanti per ricominciare, il secondo la vita ce l’avrebbe tutta davanti se non dovesse scappare da un destino di morte e di camorra. E allora si nasconde, cercando disperatamente qualcuno che lo salvi, sia dalla morte che dalla vita. Il bambino nascosto è il nuovo film di Roberto Andò tratto dal suo stesso romanzo omonimo dal quale però si discosta, per staccarsi completamente nel finale, e che vede protagonista Silvio Orlando, nel ruolo del maestro Gabriele Santoro, e il giovanissimo Giuseppe Pirozzi in quello di Ciro. Un personaggio importante e in qualche modo opposto a quello del piccolo Ciro è quello interpretato da Lino Musella: il suo Diego è un uomo ancora giovane che avrebbe voluto dedicarsi alla musica come il maestro Santoro, ma ha scelto la strada della criminalità organizzata e, nonostante a volte si sorprenda combattuto, sarà quella che percorrerà fino alla fine. Tre i camei da segnalare che sono quelli di Roberto Herlitzka nel ruolo dell’anziano magistrato e padre di Gabriele, di Gianfelice Imparato in quello di suo fratello, uomo di legge (ma quale legge?) e quello di Francesco Di Leva.
Il bambino nascosto ci porta a Napoli, nei quartieri spagnoli, dove Gabriele si è in qualche modo paradossalmente rifugiato per condurre una vita anonima e spenta. L’irruzione di Ciro sembra accenderlo di una nuova speranza, lo rende impavido nella sua scelta di nasconderlo e aiutarlo a sfuggire al suo destino, ne fa una ragione di vita, quella che forse gli è sempre mancata. Quello che si crea tra i due esseri umani, bisognosi e soli, è anche un rapporto padre figlio mancato per entrambi: Gabriele di figli non ne ha mai avuti, Ciro ha un padre pronto a consegnarlo al suo carnefice pur di non avere problemi. Il compito che si assume Gabriele sarà anche quello di ridargli un’infanzia e insegnarli l’abc dei sentimenti.
Il bambino nascosto, al cinema da mercoledì 3 novembre, è un film sentito, ottimamente interpretato, che ci regala uno sguardo diverso su un mondo che spesso chiede un sacrificio troppo grande a chi vi appartiene, imponendo di rinunciare alla parte più tenera e spirituale e infantile di sé, quella che dà un senso alla vita stessa. Ed è ciò che ci mostra la vicenda di Ciro, offrendoci uno guardo dal di dentro. Ne abbiamo parlato con il regista e il cast, ecco il nostro videoincontro con Silvio Orlando, Lino Musella, Giuseppe Pirozzi e Roberto Andò: