Il Conte di Montecristo: videointerviste a Lino Guanciale, Michele Riondino, Gabriella Pession, Nicolas Maupas, Bille August

di Patrizia Simonetti

Storia di vendetta, ma anche di amicizia e di amore, torna sul piccolo schermo Il Conte di Montecristo, personaggio carismatico animato da una potente sete di vendetta per essere stato imprigionato, innocente e per ben quattordici anni, nelle nude segrete del Castello d’If, nato dalla penna di Alexandre Dumas. Diretta dal Premio Oscar® Bille August, la serie arriva in prima serata su Rai 1 lunedì 13 gennaio forte di una regia attenta e creativa e di un cast internazionale nel quale troviamo alcuni tra i migliori attori italiani.

Sam Claflin interpreta Edmond Dantès, poi Conte di Montecristo; Lino Guanciale è il brigante Vampa che per il conte interpreterà a sua volta il conte Spada; Michele Riondino è il contrabbandiere Jacopo, il cosiddetto braccio armato del vendicatore; Nicolas Maupas è Albert, figlio di Mercedes interpretata da Ana Girardot, la donna amata da Edmond che a qualche anno dal suo arresto sposerà il terzo complottista, Fernand, e dello stesso Fernand interpretato da Harry Taurasi; Gabriella Pession è Hermine Danglars, moglie di uno altro dei tre nemici e denigratori di Edmond, Danglars appunto, interpretato da Blake Ritson; strepitoso il Premio Oscar Jeremy Irons che dà vita a un meraviglioso e struggente Abate Faria; Mikkel Boe Følsgaard è Gérard Villefort, il procuratore che prende parte alla congiura contro Dantes. Completano il cast Karla-Simone Spence che è Haydée, Poppy Corby-Tuech che è Héloïse, Amaryllis August, peraltro figlia del regista, che interpreta Valentine, e Jason Barnett che è Caderousse.

Una storia nota quella del giovane marinaio che per invidia e tornaconto di tre uomini, appena promosso capitano e alla vigilia delle nozze, perde improvvisamente tutto, la donna amata che stava per sposare, il suo lavoro, la sua vita, la libertà, e che liberatosi da quella prigionia, diventato richissimo grazie a un tesoro nascosto regalatogli da un Abate Faria morente, trama la sua vendetta lucida, crudele, spietata che travolgerà colpevoli e innocenti. Eppure Il Conte di Montecristo ci regala sempre, ad ogni rilettura e ad ogni messa in scena, particolari inediti e nuovi spunti di riflessione. In questo caso in particolare anche tradimenti voluti della tama originale perché “per dare credibilità ad un’opera letteraria che si porta sullo schermo, l’opera va inevitabilmente tradita e trascesa” dice Bille August. Ecco allora che Hermine, ad esempio, esploderà in una follia che non troviamo tra le pagine di Dumas, ma che rende ancor più umana e a noi vicina una donna costretta per anni ad affondare il suo oscuro rimorso nel profondo della sua anima. 

E poi, come ne abbiamo poi parlato con Michele Riondino e Lino Guanciale nella nostra videointervista, la vendetta non è forse un lusso e, come tale, assolutamente e socialmente iniqua? Se Edmond Dantes nell’immensa sfortuna della sua carcerazione non avesse avuto quel guizzo di buona sorte di imbattersi nell’illustre prigioniero della cella accanto per un suo errore di calcolo, di stringere con lui una profonda e sincera amicizia, e di ricevere da lui in eredità la mappa di un tesoro dal valore inestimabile, si sarebbe mai potuto permettere la sua costosissima e raffinatissima vendetta, servendosi di ricatti ma anche di arruolamenti di scaltri collaboratori pronti a tutto, tipo Vampa e Jacopo?

Inoltre per quanto mirata, può la vendetta risparmiare gli innocenti oppure, affinché si compia nei minimi dettagli, non può evitare di travolgere anche loro? E seppure fosse talmente ben studiata e perfettamente realizzata da non colpire i senza colpa nemmeno di striscio, sarebbe comunque giusta? Colpire solo i colpevoli, se il danno subito è davvero grande e irreparabile, si può fare? E se non fosse poi così grande? Oppure etica e onestà dovrebbero dirigerci altrove, verso, ad esempio, una richiesta di giustizia? Infine, è più difficile vendicarsi o perdonare? Ecco, a margine della conferenza stampa de Il conte di Montecristo, serie evento in quattro puntate prodotta da Palomar con DEMD Productions e in collaborazione con Rai Fiction, France Télévisions, Mediawan Rights ed Entourage Media, avvenuta nelle meravigliose sale di Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, con Sam Claflin in collegamento video, ci abbiamo ragionato su assieme a regista e cast. Ecco le nostre videointerviste a Lino Guanciale, Michele Riondino, Gabriella Pession, Nicolas Maupas, Bille August:










Le Foto sono di Angelo Costanzo