Dunque ci siamo. Stasera, martedì 8 maggio, debutta su Sky Atlantic l’attesa serie firmata da Niccolò Ammaniti dal titolo Il Miracolo (qui il nostro videoincontro con lo scrittore/regista romano), otto puntate a raccontare di come un evento al di fuori della nostra comprensione perché al di là di ogni logica e legge della fisica, possa sconvolgere le vite di personaggi tanto diversi tra loro quanto simili nell’apparire diversi da come in realtà sono. Così com’è quindi per Fabrizio Pietromanchi, il premier, e di sua moglie Sole, la first lady, come ci hanno raccontato nelle nostre videointerviste Guido Caprino e Elena Lietti che li interpretano ne Il Miracolo, anche Sandra e Marcello hanno dei risvolti segreti nelle pieghe delle loro personalità, per quanto opposti nei ruoli sociali essendo l’una appartenente al mondo della scienza, l’altro a quello della religione e della spiritualità poiché biologa e prete. Sandra è l’esperta che viene chiamata ad analizzare il sangue che esce a fiotti dalla statua della Madonna ritrovata nel bunker di un boss calabrese, è una donna che lavora duro e con creatività, che nasconde la sua bellezza, che porta il peso di una madre malata di cui prendersi cura nonostante in passato le abbia provocato molte sofferenze, e con il desiderio di un figlio, magari con Amanda, con cui ha avuto una relazione e della quale è ancora innamorata: “una scienziata che si trova a confrontarsi con un miracolo – ci racconta Alba Rohrwacher, appena vista al cinema ne I fantasmi d’Ismael, nella nostra videontervista che trovate a fine articolo – e anche lei verrà messa in discussione e farà cose molto inaspettate spinta da questo evento eccezionale cui assiste”. Mentre Marcello, ex missionario in Africa, è il parroco di una parrocchia di periferia frequentata da extracomunitari, lo chiamano il “prete anarchico”, è amato dalle donne, e ha due pesanti dipendenze: “è un Jekyll e Hide – ci anticipa nella nostra videointervista Tommaso Ragno che rivedremo presto nella serie Baby di Netflix – ma questo è vero anche per tutti quanti, anche se per Marcello è più evidente sin dall’inizio, sono tutti dei veri personaggi e non dei caratteri fissati in una sola maniera anche perché quello che incontrano nel corso della storia li modifica; siamo stati in zone molto lontane da quelle in cui abitualmente stiamo”. Merito, per entrambi, soprattutto della scrittura, di Ammaniti naturalmente: “mi è piaciuta la scrittura visionaria, avvincente e sorprendente, tutti i personaggi non sono banali” dice in merito Alba Rohrwacher mentre Tommaso Ragno aggiunge: “grazie alla scrittura che permette la possibilità di stimolare l’immaginazione degli attori per portarli a seguire la loro curiosità impunemente, ed è quello che con questo personaggio ho potuto fare”. Non per nulla è stato premiato come miglior attore al Séries Mania, festival internazionale di serie TV di Lille Hauts-de-France, mentre all’intera serie è andato lo Special Jury Prize. Le nostre videointerviste a Alba Rohrwacher e Tommaso Ragno:
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