Gigi Proietti torna al cinema e lo fa in un film con la F maiuscola: Il Premio, in sala da mercoledì 6 dicembre con Vision Distribution, diretto da Alessandro Gassmann che lo ha anche scritto, assieme a Massimiliano Bruno e Valter Lupo, e interpretato accanto ad Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Matilda De Angelis e per la prima volta sullo schermo il musicista e cantautore Marco Zitelli in arte Wrongonyou. Un film che di tanto in tanto fa ridere ma che commuove anche, in certi frangenti inquieta, che ti trasporta in un viaggio a seguito dei suoi protagonisti, tutti perfetti nei loro ruoli e nelle loro interpretazioni, coinvolti in dinamiche familiari drammatiche quanto spesso buffe. E lui, Gigi Proietti, che ci aveva già anticipato lo scorso giugno di questo suo nuovo impegno nella nostra videointervista al Globe Theatre, ci regala ne Il Premio una delle sue prove d’attore migliori, almeno sul grande schermo, completamente a suo agio nel ruolo di Giovanni Passamonte, un intellettuale che alla sua fulgida carriera di scrittore ha dedicato la vita. Perché “il successo è una droga” dice l’insigne autore di best sellers, che neanche di quella – per lo più marijuana e oppio – ha fatto e tuttora nonostante l’età fa a meno, così come non ha rinunciato alle donne, seminando figli ovunque andasse, e per lavoro e per piacere ne ha girati di posti e di paesi… Due in particolare gli sono ancora vicini perché concepiti nella sua stessa città: Oreste (Alessandro Gassmann) e Lucrezia (Anna Foglietta). Di loro in realtà non si è mai curato troppo e adesso che entrambi lo accompagnano in auto, perché lui odia l’aereo, a Stoccolma a ritirare il Nobel, irrompe nella loro vita in un modo così aggressivo, quasi violento, ma al tempo stesso sincero, come mai aveva fatto prima. “Un uomo che in una settimana di viaggio ha delle percezioni che rimpiange di non aver avuto durante tutto il resto della sua vita – ci dice Gigi Proietti nella nostra videointervista che trovate a fine articolo – però meglio tardi che mai…” Anche nei confronti del suo fedele segretario Rinaldo (Rocco Papaleo) fa lo stesso, con l’intenzione di chiudere in bellezza stupendo ancora una volta il mondo. Una sorta di uomo dei sogni che vuole regalarne ad alcuni distruggendo al contempo quelli di altri, perché falsi e irrealizzabili, e devono saperlo per concentrarsi su altro, per il loro bene, del resto. E durante quel viaggio che di proposito allungherà creando deviazioni e soste apparentemente fuori programma e anche un po’ assurde, incontrerà e rincontrerà persone che sono state o che si riveleranno importanti nella sua vita e che in qualche modo lo faranno tornare sui suoi passi. Una personalità complessa, un uomo che fatica a scendere dal pulpito dove la sua cultura e il suo successo letterario l’hanno posizionato, un uomo che non si fa scrupoli a dire ciò che pensa, che a tratti appare cinico e persino perverso, e che finalmente, seppure a suo modo, riuscirà ad aprirsi agli altri e a conoscerli, inclusi quei due figli sui quali probabilmente il peso di un padre acclamato e riconosciuto dal mondo come genio è stato duro da portare e sopportare. Lo abbiamo incontrato dopo l’anteprima de Il Premio, ecco dunque la nostra videointervista a Gigi Proietti:
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