Abbiamo incontrato Francesca Michielin e Fedez che troveremo a Sanremo 2021 in gara tra i Campioni con Chiamami per nome, scritto da loro due assieme a Davide Simonetta, Mahmood, Alessandro Raina e prodotto da d.whale. Con Chiamami per nome i due artisti tornano a collaborare dopo un po’ di anni da Cigno Nero e Magnifico e dopo Sanremo Francesca Michielin pubblicherà FEAT (Fuori dagli spazi). Per lei è il secondo Festival, per Fedez il primo. E cominciamo da lì…
Fedez, si vede che non sei esperto di Sanremo perché hai già fatto un bel casino con quei dieci secondi del pezzo che hai fatto sentire su Instagram rischiando la squalifica… temi di combinare qualche altro guaio e ti muovi un po’ come un elefante in una cristalleria?
Fedez. Quando è avvenuto il fattaccio, diciamo che Francesca era legittimata ad apostrofarmi in qualsiasi maniera, ma per assurdo era lei che mi dava supporto psicologico per quello che era avvenuto; il giorno dopo sono entrato in studio nella sala prove e ho detto “beh ragazzi, ne siamo usciti più uniti” e ovviamente mi hanno mandato tutti a cagare, però effettivamente devo dire che è vero.
Francesca Michielin. Io voglio dire che Federico sta veramente prendendo questo Festival con una serietà che in realtà è istruttiva anche per me, perché ha voluto prendere questa sala prove per provare tutti i giorni e ogni giorno ci confrontiamo sul minimo dettaglio, anche quotidianamente con Fabio Gurian, che è il maestro che ha orchestrato anche parte di Chiamami per nome, per cui ci stiamo concentrando proprio tanto su questa cosa e, a prescinder da quell’episodio, sta veramente mettendo anima e corpo in questo progetto ed è di grande ispirazione per me. Ci siamo ritrovati virtualmente nella primavera del 2020 cantando e duettando dai balconi durante il lockdown. Anche per l’emozione che ne è scaturita abbiamo deciso di tornare a lavorare assieme.
Fedez. Sì e poi abbiamo deciso di fare delle session in studio del tutto nuove, anche nel metodo, che ha una peculiarità dettata dal periodo che abbiamo vissuto. Per me è stato un momento di socialità importante, anche solo darci appuntamento su Zoom con Francesca e con Mahmood e poi vederci tutti in studio, è stata una boccata d’ossigeno in un momento in cui la routine credo fosse per tutti abbastanza pesante, una ventata di freschezza.
Quanto l’amicizia rende forte il vostro legame artistico e viceversa?
Francesca Michielin: Soltanto con una persona con cui ho molta confidenza potevo condividere anche tutte le mie ansie e tutte queste situazioni, come le prove quotidiane e persino lo stesso maestro di canto.
Fedez: Questa è una grande esperienza che credo ci unisca, da quando abbiamo iniziato i miei rapporti tra me e Francesca si sono legati non solo per inerzia, ma anche rispetto alle vicissitudini che si sono venute a creare, è lei che mi ha consigliato il suo mastro di canto… è inevitabile che si crei anche un legame umano.
Emozione da Sanremo…
Francesca Michielin. Io sono molto emozionata e anche felice di tornare a Sanremo e di farlo con Federico. La prima volta che sono andata al Festival avevo appena vent’anni, è stata un’emozione pazzesca e l’ho vissuta un po’ come un campeggio, quest’anno sono più grande, ne avrò ventisei quando salirò sul palco visto che li compio il 25 febbraio, ma la vivrò sempre come un’esperienza nuova perché è un Sanremo particolare, e non sarò in un hotel ma avrò un monolocale, per restare anche in tema con i miei pezzi… Il mio compleanno lo festeggerò con il mio primo podcast a cui sto lavorando tantissimo, Maschiacci, e che si interroga su cosa lottano le donne oggi, inviterà sia donne che uomini e parlerò di vari temi.
Fedez. Per me è tutto abbastanza nuovo, sto scoprendo le ritualità di questa grande tradizione e le trovo fantastiche. Questo primo Sanremo mi mette un po’ di ansietta, ma c’è la voglia di vivermi questa esperienza in modo totale, per prendermi tutto quello che c’è, viverlo. Proprio per questo non c’è nessun tipo di progetto discografico a seguire, perché avevo l’esigenza di vivere questo momento come un’esperienza vera e propria, senza corollari. Il progetto da promuovere è quello di Francesca…
Francesca Michelin. Sì, Chiamami per nome sarà infatti inserito in FEAT (Fuori dagli spazi) che uscirà il 5 marzo, una riedizione speciale e un’evoluzione di FEAT (Stato di natura) che cresce e si arricchisce per raccontare la bellezza dell’incontro e dell’unione di artisti e amici di generi diversi. Infatti, non lo ritengo neanche tanto un mio disco, essendo proprio un progetto collettivo che celebra la coralità, concepito a capitoli, e in questa sorta di riedizione ci sono altri featuring come Colapesce, Max Gazzè, Maneskin, Coma cose, insomma c’è mezzo Festival ed è molto divertente averli a Sanremo.
Chiamami per nome…
Francesca Michielin. Chiamami per nome è una canzone che mi emoziona molto, non mi succede così automaticamente con le canzoni che canto, in sala prove con Federico mi viene pure la lacrimuccia, sono molto legata a questo pezzo e sono felice di portarlo sul palco dell’Ariston. Rispetto alle nostre collaborazioni passate, si evince che c’è una consapevolezza diversa e anche un’evoluzione, sia dal punto di vista testuale che musicale, perché il testo può anche essere quello di un brano d’amore ma è più trasversale, e poi avendo già collaborato in forma di duetto, abbiamo deciso di proporre una struttura un po’ differente e un brano pop un po’ inusuale; l’arrangiamento è minimale e ho voluto mettere come coperta di Linus il suono particolare che è un sint a cui sono molto legata, il Korg M1, e il suono 00 che è Universe e che è il suono della mia infanzia, di quando ci giocavo da piccola, un po’ cinematografico, poi è venuto molto bene alle prove, con l’orchestra ci siamo emozionati tantissimo….
Fedez. Già entrare in una stanza con sessanta persone in questo momento è di per sé un’emozione, io poi personalmente non ho mai suonato con un’orchestra così al completo, tranne una volta all’Arena di Verona ma era una cosa più ristretta. Le prove sì, sono andate molto bene, e ho scoperto il rito dell’applausino che io però, sinceramente, ho la sensazione che hanno fatto a tutti per educazione, ma per gasarmi un po’ mi hanno detto che non lo facevano a tutti… Per il testo, per la parte di cui mi sono occupato io, c’è ovviamente la mia strofa che affronta le tematiche basic e d’amore e che riflette anche un po’ le insicurezze del momento, soprattutto nelle parti in cui duettiamo insieme sul grande privilegio della speranza. Ne è uscito un lavoro di collettività molto bello, a me è piaciuto molto il viaggio prima di arrivare al brano perché, come detto, per me è stata una boccata di ossigeno…
Esibirsi senza pubblico…
Fedez. Io ho già provato questa esperienza con il concerto in streaming per supportare Scena Unita, è diverso ovviamente, ma io credo che in un momento come questo il segnale da è esserci a prescindere, tenere il faro puntato sulla musica e sulle persone che vivono e lavorano in questo ambiente, diciamo che è una problematica accessoria.
Francesca Michielin. Io ho fatto i primissimi live in concerti in streaming a febbraio di un anno fa. Per Feat erano previsti dei live e due dei tre li ho fatti in streaming, è stata un’esperienza surreale perché quando sali sul palco è come se in realtà il concerto lo facessi metà tu e metà il pubblico. Però devo dire che in questa situazione credo che la salute e la sicurezza vadano al primo posto, per cui sono d’accordo con la scelta che è stata fatta, ma in realtà noi canteremo pensando che ci seguono tantissime persone da casa, quindi ci sarà un superpubblico. Poi l’estate scorsa ho fatto un tour di 15 date live in sold out e in assoluta sicurezza, spero davvero che quest’estate si potranno riproporre dei concerti in sicurezza. Ecco una sintesi del videoincontro di oggi con Francesca Michielin e Fedez:
(ph Fabrizio Cestari)