Io Leonardo, videointerviste a Luca Argentero e Francesco Pannofino

di Patrizia Simonetti

Io Leonardo

è in pratica ciò che ognuno di noi, anche per pura e sana curiosità, vorrebbe fare: entrare nella mente di un genio assoluto e unico come Leonardo Da Vinci. In Io Leonardo infatti, il nuovo film d’Arte Sky realizzato per i 500 anni dalla sua morte avvenuta il 2 maggio del 1519, che sarà al cinema da mercoledì 2 ottobre con Lucky Red con la regia di Jesus Garces Lambert (Caravaggio l’Anima e il Sangue), ci si trova davanti ad uno spazio che sta tra il dentro e il fuori di Leonardo da Vinci, nella sua testa e nei suoi pensieri ma contemporaneamente nel mondo esterno con tutti i suoi fenomeni verso i quali testa e pensieri erano perennemente rivolti. Perché non basta il genio, l’intelligenza fuori dal comune e le doti di pensiero, calcolo, comprensione immediata delle cose se alla base non si è spinti da una sana, anche se a volte effettivamente ossessiva, curiosità. Io Leonardo vanta la direzione artistica di Cosetta Lagani, la sceneggiatura è di Sara Mosetti e Marcello Olivieri, la fotografia è Daniele Ciprì, i costumi di Maurizio Millenotti, la scenografia di Francesco Frigeri e la consulenza scientifica di Pietro C. Marani, professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna e Museologia al Politecnico di Milano.

Ad interpretare Leonardo, che a differenza di precedenti biopic di grandi artisti parla e parla davvero tanto, è Luca Argentero, che fa strano in verità vederlo con i capelli lunghi e l’espressione perennemente assorta, ma pare somigli davvero al Da Vinci toscano. Inoltre nonostante il racconto vada avanti negli anni, lui, Luca-Leonardo, resta sempre uguale, non una ruga o un capello bianco in più, e non è un errore, bensì l’escamotage del film di prendere a protagonista non il personaggio ma la sua mente, e la mente, si sa, non invecchia o, se preferite, non si vede. Si vedono invece i suoi pensieri, le sue idee, le sue visioni, rese visibili grazie ad animazioni, proiezioni ed evolute tecniche digitali che fanno sì che anche invenzioni che in realtà Leonardo non riuscì mai a realizzare, qui compaiono e funzionano pure. E poi le opere ovviamente, quelle più celebri come la Gioconda, l’Ultima Cena, l’Uomo Vitruviano, l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi, il San Girolamo e la Dama con l’ermellino, alias 1cecilia Gallerani qui interpretata da Marianna Fontana in una scena, quella degli specchi, davvero suggestiva, mentre nel ruolo di Ludovico il Moro c’è Massimo De Lorenzo. Ma come può un racconto così potente e imponente essere raccontato, oltre che dalla voce dei suoi protagonisti, se non da un narratore d’eccezione che crei la suggestione giusta, quella di dar voce alla mente stessa del genio… ? Una voce narrante doc, per esempio, come quella di Francesco Pannofino. Ne abbiamo parlato proprio con loro, ecco le nostre videointerviste a Luca Argentero e Francesco Pannofino:

 

 

 

 

 

 

Le foto sono di Angelo Costanzo