Per parlare di Joker 2 Folie À Deux di Todd Phillips, dal 2 ottobre al cinema con Warner Bros. Pictures dopo l’anteprima a Venezia 81, bisognerebbe andare a ritroso e partire dal suo finale scioccante, inatteso, disturbante, da lasciare lo spettatore attonito, seduto sulla poltrona del cinema a fissare in silenzio lo schermo per un po’ prima di rendersi conto che il film è davvero finito (pare che il regista ne abbia visti di spettatori in queste condizioni, come ha lui stesso raccontato).
Per tutto il film la vita di Arthur Fleck non fa che peggiorare. Rinchiuso nel carcere per pazzi criminali di Arkham per aver ammazzato 5 persone, una delle quali in diretta TV (che poi in realtà sono 6 ma ve lo racconterà lui), magro da far paura con le scapole e le costole che sembrano lacerare la pelle (e qui naturalmente un applauso immenso va a Joaquin Phoenix che sacrifica il suo corpo all’arte quasi al limite della salute), non fa che essere deriso, maltrattato, picchiato e torturato dalle guardie. Nonostante questo, Arthur canta e balla, e quando lo fa si trasforma nella star che avrebbe voluto diventare, ma soltanto nella sua testa. La sua resistenza alla malvagità del mondo e all’inesorabilità del suo destino buio e doloroso non ha eguali, ma lui lo sa, e lo sappiamo tutti, che le cose non cambieranno.
La sua passione per la musica però lo porta a conoscere Lee, una giovane donna che lo conquista all’istante con un solo sguardo e un solo gesto, perfettamente nel suo stile. Lee diventa per lui l’incarnazione dell’amore, la salvezza, la cosa in cui credere per sperare ancora in un futuro diverso. Ma Lee non vuole Arthur, lei vuole Joker, e quando Arthur sembra arrendersi, giunto stremato e svuotato all’epilogo finale della sua leggenda e del suo processo, anche Lee/Harley Quinn (una magnifica Lady Gaga) svanisce dalla sua vita lasciandolo di nuovo solo. E allora, il finale. What else…?
Dunque, se da Joker 2 vi aspettate Folie À Deux dove Joker e Harley Quinn vagano come due esaltati mascherati per Gotham City a massacrare allegramente gente, resterete delusi. Qui Arthur è soltanto un essere umano traumatizzato sin dall’infanzia da una madre carnefice, emarginato e deriso dalla società per quella sua risata inquietante (anch’essa retaggio di traumi) e vittima continua di violenze e ingiustizie che, trasformandosi in Joker, non ha fatto che difendersi e vendicarsi del mondo. Ma qui Joker è solo nella sua mente e anche quando tenta di evocarlo per il gran finale, lui non ci sarà. E senza Joker, è tutto finito.
E allora, cosa ne è del potere salvifico della redenzione? Joker 2 è dunque quasi un film distopico, dove neanche l’amore salva, ma anche un musical dove si canta e si balla davanti a una luna enorme, come in una La La Land di un multiverso oscuro, seppur soltanto nella fantasia. E se non sorprende la super bravura di Lady Gaga, ormai attrice affermata, c’è da dire che anche Joaquin Phoenix fa bene la sua parte. Entrambi grandiosi nei loro ruoli, ci piacerebbe vederli di nuovo insieme.