Cibo e amore. Connubio perfetto. Nella vita e nel cinema. Ma non è affatto banale La Cena Perfetta, secondo film di Davide Minnella che coniuga la collaudata simbiosi in modo differente e aggiungendo carne al fuoco, tanto per restare in tema. L’amore è quello che, inutile nasconderlo, sboccerà tra Carmine e Consuelo, due persone che non potrebbero essere più diverse. Lui, un affiliato alla camorra per caso, assolutamente incapace di compiere del male, figuriamoci ammazzare qualcuno. Lei, una chef perennemente arrabbiata, dura e indurita, che ha perso tutto ciò che desiderava al mondo. Entrambi hanno sofferto, e hanno bisogno di un riscatto. Ed entrambi amano la cucina. Un ristorante di lusso a Roma, seppure una facciata per il riciclaggio di denaro sporco della camorra, messo in mano a Carmine che comunque qualcosa per lo zio boss deve pur fare, si trasforma in un sogno concreto, tangibile e realizzabile per tutti e due. E la loro seconda possibilità.
Salvatore Esposito e Greta Scarano sono perfetti nei loro ruoli. Con Carmine riscattiamo in qualche modo anche il Genny di Gomorra che dandogli così tanta fama, inevitabilmente gli è rimasto appiccicato. E Con Consuelo sfatiamo un po’ il mito della chef perfetta e impeccabile in cucina. Perché Consuelo cucina davvero bene, ma le manca qualcosa che non può quindi mettere nei suoi patti: la memoria e l’amore. E a questo penserà Carmine.
Non c’è nulla di banale, come detto, o di riciclato ne La Cena Perfetta. C’è invece la giusta dose di tutti gli ingredienti a farne un film godibile con un risvolto dolce amaro, tra un pizzico di suspence e una spolverata di romanticismo. Il finale, che ovviamente non riveliamo, è davvero in alta tensione ed è la perfetta conclusione di una storia imperfetta che però fa del suo meglio per trasformarsi in qualcosa di bello, come, appunto, il sentimento che sorprende i due protagonisti. Per questo non capiamo perché il film esca al cinema solo dal 26 al 28 aprile. Dopodichè, arriverà su Sky.
A dare man forte ai due protagonisti c’è Fru dei The Jackal, un bel personaggio, sincero e tenero, che affianca Carmine in cucina, prima per dovere e poi per puro piacere. E Gianfranco Gallo nel ruolo del cattivo, che tanto gli si addice, zio Pasquale. Eppure anche il boss può essere toccato – e tradito – nel profondo dalla memoria del sapore e del profumo di un piatto tanto amato… Insomma, una pasta e patate ci salverà. Se fatta bene, ovviamente, e cioè con tutti i sentimenti. E non è una metafora. E ancor di più se la ricetta ce la regala la chef stellata Cristina Bowerman… Ne abbiamo parlato con i due protagonisti e con il regista, ecco le nostre videointerviste a Greta Scarano e Salvatore Esposito e a Davide Minnella: