A La famosa invasione degli orsi in Sicilia, opera prima del fumettista e illustratore Lorenzo Mattotti, va il premio per la miglior regia ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dove il film d’animazione è stato presentato in anteprima in attesa dell’uscita in sala il 6 novembre (qui il video della conferenza stampa). Tratto dal romanzo omonimo di Dino Buzzati, La famosa invasione degli orsi in Sicilia racconta di Leonzio, un orso che un giorno perde suo figlio Tonio e dopo un periodo di completo isolamento e silenzio, decide di andarlo a cercare nel mondo degli umani, anche spinto dal branco affamato. Ci sono però umani buoni e umani cattivi, e il Granduca fa certo parte dei primi, ma con l’aiuto del mago, Leonzio riuscirà a sconfiggerlo e soprattutto a ritrovare Tonio. Ma la storia non è tutta qui e continua, come ammonisce il vecchio orso della grotta che parla come Camilleri… Pieno zeppo di metafore e riferimenti anche attuali, La famosa invasione degli Orsi in Sicilia parla di potere, di amore, di debolezze umane e pure degli orsi, di discriminazione e integrazione. E lo fa con un linguaggio comprensibile ai bambini e apprezzabile dagli adulti. “Un classico che continua a rinnovarsi – ci dicenel nostro videoincontro Lorenzo Mazzotti del racconto di Buzzati – che racconta il rapporto dell’uomo con la natura, di un padre che vede il figlio perdere le sue radici, di due entità che devono cercare di convivere ma è complicato”.
Nella versione italiana de La famosa invasione degli orsi in Sicilia, originariamente in francese, tante voci doc come quella di Antonio Albanese che è il cantastorie Gedeone, e di Linda Caridi che è Almerina, due personaggi che in realtà nascono nella versione cinematografica che si discosta un po’ da quella letteraria, inseriti per aiutare il racconto, per ottenere una sorta di filo conduttore. Così come il personaggio del Vecchio Orso che ci commuove ad ascoltarlo perché, come detto, ha la voce di Andrea Camilleri. Riconosciamo poi le voci di Maurizio Lombardi nel mago, e quelle di Corrado Invernizzi, Beppe Chierici, Roberto Ciufoli, Nicola Rignanese, Mino Caprio, Corrado Guzzanti. E poi la voce di Toni Servillo che dopo L’uomo che piantava gli alberi di Frédéric Back già nel 1987, e più recentemente Il piccolo principe di Mark Osborne del 2015 dove dava la voce all’aviatore e l’anno dopo ne Il libro della giungla di Jon Favreau alla pantera Bagheera, torna a far parlare un personaggio di un film d’animazione: stavolta è infatti Leonzio. Mentre suo figlio Tonio parla con le corde vocali di Alberto Malanchino, che abbiamo visto in TV in serie come Un passo dal cielo e La strada di casa e che ora approda al suo primo vero ruolo di doppiatore. Le nostre videointerviste a Toni Servillo, Alberto Malanchino e Lorenzo Mattotti: