Non bisogna essere dei tossicodipendenti e o dei consumatori abituali di ecstasy, basta una volta, anche una sola volta, così, per provare, perché in discoteca lo fanno tutti, che si rischia di rimanerci secchi. E non tutti hanno la fortuna di avere una seconda occasione. La mia seconda volta, in sala da giovedì 21 marzo, racconta la vera storia di una ragazza che si chiama Giorgia Benusiglio: lei sì che l’ha avuta la sua seconda occasione ed è per questo che si impegna affinché i ragazzi non ci caschino, perché non è detto che poi possano raccontarlo.
Ad interpretarla ne La mia seconda volta è Mariachiara Di Mitri e per lei invece è la prima volta sul grande schermo dopo tanto teatro, nonostante la sua giovane età, e infatti dal 2 aprile la troviamo al Quirino di Roma in Otto donne e un mistero a fianco di Paola Gassmann, Anna Galiena, Debora Caprioglio e Caterina Murino: “Giorgia è una ragazza molto determinata e con la testa sulle spalle – ci racconta Mariachiara Di Mitri nella nostra videointervista – e senza un motivo preciso una sera prende una decisione sbagliata”. “La mia seconda volta è un film sull’importanza delle scelte – spiega il regista Alberto Gelpi – tutte con la non certezza della conseguenza. Ed è quindi anche un film sulle conseguenze, uno spunto di riflessione lasciato ai ragazzi e agli adulti, un film sulla vita…”
Giorgia ha solo diciotto anni ed è una ragazza piena di voglia di vivere, creativa, solare, con tanta fretta di finire il liceo per fuggire dalla provincia che le sta stretta. Suo fratello Davide invece sembra voler restare fermo esattamente dov’è, ovvero all’Accademia delle Belle Arti a fare da guida agli studenti: “sono molto amico di Giorgia Benusiglio per questo ho deciso di produrre oltre che di far parte del cast di questo film nel ruolo di Davide – ci racconta Simone Riccioni nella nostra videointervista – perchè la vita è bella e deve essere vissuta bene”. All’Accademia un giorno arriva Vee, una ragazza di qualche anno più grande di Giorgia che sogna di diventare scenografa, un po’ eccentrica e con un passato fatto, appunto, di scelte sbagliate: “e proprio questa esperienza di scelte non giuste fatte negli anni addietro sarà necessaria per aiutare Giorgia e per la storia stessa del film” sottolinea nella nostra videointervista Aurora Ruffino che dà vita a Vee. Da lei resteranno affascinati sia Davide che Giorgia che nel frattempo conosce un ragazzo più grande e la cosa non va giù al suo amico del cuore: “Luca è il colore blu di Giorgia, porta sicurezza nel suo caos, le è sempre a fianco e l’accompagna nella sua crescita personale – ci rivela Federico Russo che lo interpreta nella nostra videointervista – parlando di pasticche io non posso dire ‘non fatelo’, ma invitare ad essere consapevoli di ciò che si fa nella vita, mantenere sempre se stessi e la propria coerenza”. Anche Vee ha una migliore amica “completamente opposta a lei e insieme si compensano – ci spiega nella nostra videointervista Ludovica Bizzarra che la interpreta e che vediamo anche in Un posto al sole nel ruolo di Anita Falco – anche la mia Anita di Un posto al sole ha avuto problemi con la droga e io credo che su questo tema la comunicazione diretta con i ragazzi sia importante”.
Giorgia dunque farà un passo falso, un po’, forse, per sembrare più grande agli occhi del suo ragazzo e della sua nuova amica Vee, e le sue vicende si intrecceranno inevitabilmente con quelle di tutti gli altri ragazzi della storia influenzandole nel bene e nel male. Ma sarà così fortunata da toccare il fondo per poco, e solo per una volta -anzi due – da lasciare il mondo reale per un luogo non luogo fatto di ricordi distorti e riminiscenze oniriche e fiabesche, e ognuna delle due volte risalirne e uscirne con stupore e con una maggiore consapevolezza, che poi vuol dire crescere. E in tutto ciò, naturalmente, anche gli adulti fanno la loro parte: l’insegnante di arte in primis che cerca di far capire ai suoi ragazzi che “le cose rotte si possono aggiustare e diventare ancora più belle”: “è stata una grande soddisfazione per me interpretare questo personaggio che dice cose fondamentali sulla vita – ci dice nella nostra videointervista Paola Sotgiu che la interpreta, un ruolo così diverso da quello di Adelaide Anacleti, madre di Spadino e Manfredi, in Suburra La serie – questo film parla dei ragazzi e di noi genitori e delle difficoltà che abbiamo con loro, soprattutto in una certa fase della loro vita”. “Essere padre è dura e ai tempi di oggi ancora di più – le fa eco Luca Ward che ne La mia seconda volta è il padre di Giorgia e Davide – ho affrontato questo personaggio come me stesso che sono padre di tre figli, certo non ho vissuto la tragedia di un figlio che si droga, e il mio pensiero è andato a tutti quei genitori che lottano con questo mostro che sono le droghe di oggi” ci svela nella nostra videointervista.
La mia seconda volta non è un film bigotto che ammonisce e intimorisce, tutt’altro: è un film che mostra quanto si può essere stupidi anche per un attimo e in un solo momento bruciare ogni possibilità, ogni sogno e ogni desiderio coltivato da tempo per qualcosa che non porta a nulla per il quale potrebbe valere la pena rischiare. Un monito gentile ma fermo a “far vedere” cosa potrebbe accadere. Ma anche no, obietterà qualcuno, ma non si è tutti fortunati allo stesso modo e giocare alla roulette russa con la propria vita a diciotto anni non è che sia proprio una figata. Le nostre videointerviste a Mariachiara Di Mitri, Aurora Ruffino, Ludovica Bizzaglia, Federico Russo, Simone Riccioni, Luca Ward e Paola Sotgiu: