L’emozione si tocca con mano nei discorsi e nelle facce di Alessio Vassallo e Flavio Insinna, chiamati ad interpretare Paolo Pizzo e suo padre Piero nel film La stoccata vincente, domenica 24 settembre in prima serata su Rai1 con la regia di Nicola Campiotti. E anche nelle parole dello stesso campione mondiale di scherma la cui straordnaria storia approda per la prima volta in televisione. Non una storia soltanto sportiva, ma umana. “Un film che ha aggirato la retorica del guerriero” dice giustamente Flavio Insinna. Perchè La stoccata vincente racconta soprattuto di un bambino e della sua crescita interiore, che non si ferma neanche quando diventa uomo. Un uomo che dopo anni e anni di rabbia repressa e inclubi e vittima del trauma infantile di un bisturi che gli ha aperto la testa per tirar fuori da lì qualcsa che non ci diveva stare, si riappropria, con non poca fatica, del suo essere un uomo e un campione, a tutti gli effetti.
Liberamente ispirato al libro omonimo (Sperling & Kupfer) scritto da Marco Videtta con la consulenza dello stesso Paolo Pizzo e del giornalista sportivo Maurizio Nicita, autore del libro, il film racconta infatti una storia esemplare di sport e riscatto, tenacia e determinazione. Paolo Pizzo, due volte campione del mondo nella specialità della spada, nel 2011 e nel 2017, da bambino ha infatti dovuto affrontare la sfida più importante della sua vita: lottare contro un tumore al cervello che sembrava invincibile. Una battaglia vinta grazie anche all’appoggio e all’amore incondizionato della famiglia e soprattutto del padre, vero coach di vita, oltre che suo primo insegnante di scherma, la sua passione irrinunciabile ed eterna.
Nel film i flashback ci raccontano di un Paolo bambino, interpretato dal bravissimo Samuele Carrino, esuberante e cocciuto, caratteritiche che non lo abbandoneranno mai nel corso della vita, così come non lo faranno le sue fragilità. Tra cadute e rinascite, disperazione e speranza, affiancato sempre dal padre, dalla madre Patrizia, interpretata da Egle Doria e dalla sorella Marina che è Chiara Cavaliere), vediamo l’inizio della sua carriera agonistica con l’arruolamento nell’Aeronautica Militare fino all’ingresso nella Nazionale di scherma e la consacrazione come Campione del Mondo, il 12 ottobre 2011, proprio nella sua Catania, dopo aver attraversato e superato infortuni, sconfitte, errori, crisi personali e gravi perdite. Un percorso segnato da incontri per lui fondamentali, come con il grande maestro di scherma Oleg Pouzanov (Maciej Robakiewicz), unico capace di placare le sue intemperanze, con il suo acerrimo rivale Guglielmo Visentin (Mario Ermito), talento naturale ed elegante e suo esatto opposto in pedana, e con la pentatleta Lavinia Bonessio (Elena Funari), con la quale scoprirà l’amore.
Particolare cura e attenzione è stata data anche agli elementi tecnici e sportivi, con il coinvolgimento di maestri di scherma, atleti e ufficiali di gara professionisti, partendo dallo stesso Paolo Pizzo che ha dato il proprio contributo attivo per le riprese relative alle scene di scherma e alla preparazione degli attori protagonisti, oltre alla partecipazione dell’ex schermidore Stefano Pantano, che nel film ripercorre la sua stessa telecronaca della finale del 2011. La stoccata vincente vuole inoltre sottolineare la forza e l’importanza sociale dello sport nella cornice di una Sicilia narrata in modo valoriale, attraverso la storia della famiglia Pizzo, un po’ anche per dire basta, come tiene a sottolineare Alessio Vassallo, alla rappresentazione televisiva di una terra con “picciotti, piccioli e tradimenti…” Ecco come lo presentano lo stesso protagonista, assieme a Paolo Pizzo e Flavio Insinna: